Le persone disordinate con case ingestibili per via dei tanti oggetti, hanno allo stesso modo degli smartphone pieni di documenti, video e foto inutili. Scommettiamo? È un dato di fatto ed ha persino una spiegazione psicologica e scientifica. Ciò di cui ci interessiamo oggi sono gli accumulatori digitali.
Se sei qui significa che sai di esserlo ma non riesci ad uscire da questo tremendo “circolo vizioso”. Essere degli accumulatori digitali è più o meno la stessa cosa dell’essere accumulatori seriali. Questo problema si sta diffondendo a macchia d’olio soprattutto nel ventunesimo secolo. Ma perché?
Ammettiamolo, chi di noi non ha mai avuto la memoria piena del telefono? Fin qui è tutto plausibile. Il problema sorge se su questa non osiamo metterci neppure un dito. Ci spieghiamo meglio. Ogni giorno scattiamo foto, video e inviamo documenti, tutto ciò provoca un riempimento esagerato della memoria che può però essere svuotata in un secondo momento. Se quest’ultimo non arriva mai per una serie di ragioni (anche psicologiche), allora c’è da farsi qualche domandina.
L’accumulo digitale secondo gli studiosi si basa su tre criteri: la costanza nell’acquisire i contenuti digitali, la difficoltà nel liberarsene e la propensione verso il disordine virtuale.
A differenza degli oggetti, i file sono anche più facili da accatastare poiché non implicano alcuno sforzo fisico. Basta semplicemente trovare il coraggio di eliminare qualche ricordo e cancellare immagini inutili ogni volta che ci vengano inviate.
Arriviamo al punto importante: l’accumulo compulsivo genera alti livelli di ansia, sfociando persino in un lago pericoloso in cui anche silenziare il telefono ci porta stress. Si chiama Disposofobia ed altro non è che il disturbo da accumulo, dovuto come dicevamo a disturbi d’ansia e di panico nonché a fasi depressive. Non a caso un accumulatore seriale ha subito uno o più traumi nel corso della sua vita.
Se queste caratteristiche vi rispecchiano, vi consigliamo con tutto il cuore di rivolgervi dapprima ad uno psicologo, dopodiché a chi di competenza. Uscirne è il modo migliore per ricominciare a vivere e riprendere i rapporti troncati per colpa della Disposofobia.