Con l’obiettivo di velocizzare la copertura e l’adozione della banda ultralarga ad alta capacità su tutto il territorio nazionale, in vista del lancio di FiberCop, TIM ha pubblicato sul proprio sito la propria offerta di co-investimento per il roll out della rete secondaria di accesso in fibra ottica. Questo progetto consentirà di offrire soluzioni FTTH a famiglie e imprese in 1.610 comuni in tutto il paese entro il 2025.
Nonostante questo, lo scorso 7 ottobre l’AGCOM ha dichiarato che la domanda “non è conforme” alle condizioni del Codice delle Comunicazioni Elettroniche.
Secondo quanto appreso, però, Tim punta a prendere atto della richiesta di modifica richiesta da Agcom al fine di consentire all’Autorità di procedere in tempi brevi con un nuovo accertamento.
Il Consiglio di Agcom, “a maggioranza, ha ritenuto che l’offerta comunicata non soddisfa le condizioni di cui all’articolo 87, comma 1, lettera c), del Codice delle comunicazioni elettroniche, in quanto le condizioni economiche previste per l’adesione nell’anno 2021 va applicato anche ai coinvestitori che sottoscrivono l’accordo entro il termine di 6 mesi a decorrere dalla data di pubblicazione dell’offerta
”, si legge nella nota. “Pertanto, al momento non sussistono i presupposti per l’avvio del market test previsto dallo stesso Codice”, afferma l’Agcom. Il commissario Giomi, “coerentemente con le decisioni prese in precedenza, ha votato contro” si legge nella nota.In merito all’offerta di coinvestimento sulla questione delle reti ultraveloci, c’è stata un’interlocuzione tra Tim e Agcom che oggi hanno chiesto una modifica che, secondo quanto appreso, punta a risolversi in poco tempo. La stessa Agcom potrebbe quindi approvare l’offerta con la richiesta modifica in uno dei prossimi consigli, magari già la prossima settimana.