La crisi energetica si sta facendo sentire e far fronte a questa situazione diventa un’assoluta priorità. Proprio per questo, alcuni governi stanno cercando di costruire impianti eolici per produrre idrogeno, e questo non può altro che proiettarci sul possibile futuro delle auto che sono alimentate con questo combustibile alternativo.
In commercio ci sono già delle auto a idrogeno, come la berlina Toyota Mirai o il SUV Hyundai Nexo, veicoli denominati anche FCEV (fuel cell electric vehicle). Tuttavia, bisogna capire nel dettaglio come funzionano queste auto, perché sono differenti dalle elettriche e perché non sono ancora molto diffuse.
Auto a idrogeno: ecco come funziona questo tipo di tecnologia
Come detto prima, le auto a idrogeno vengono anche denominate fuel cell o a combustibile d’idrogeno. Ciò che rende interessanti queste auto è sicuramente il fatto che non emettono alcuna sostanza inquinante ma solo vapore acqueo tramite lo scarico.
Questo combustibile alternativo è utile per muovere i motori elettrici. Ciò è possibile grazie a una cella di combustibile posizionata proprio al centro dell’auto, ossia un serbatoio in fibra di carbonio che può resistere a pressioni che arrivano anche a 700 bar.
Per capirne meglio il funzionamento, all’interno della cella combustibile accade un procedimento chimico praticamente opposto all’elettrolisi: l’unione d’idrogeno e ossigeno vanno a generare energia elettrica. La cella combustibile ha un anodo (un elettrodo positivo) e un catodo (elettrodo negativo): il primo è saturo di ossigeno mentre il secondo ossida l’idrogeno.
Il risultato è una reazione chimica per cui si genera elettricità e gli unici scarti prodotti non sono altro che calore e acqua. L’energia elettrica viene poi trasferita direttamente al motore elettrico e ciò consente alla vettura di muoversi.
Grazie alla reazione chimica che si verifica, si va a generare elettricità e vengono scartati calore e acqua. Successivamente, l’energia viene poi trasferita al motore elettrico che permette così alla vettura di potersi muovere.
Tecnologia vantaggiosa ma non diffusa
Tra le sue qualità l’idrogeno vanta una densità specifica di energia assai elevata. Essa è di 40.000 wh/kg, cioè 236 volte l’energia delle batterie agli ioni di litio. Le vetture a idrogeno, dunque, sono più leggere rispetto a quelle elettriche a batteria e hanno un’autonomia maggiore.
Tra i vari vantaggi annoverabili in questa tecnologia c’è sicuramente l’elevata densità energetica: essa è di 40.000 wh/kg, cioè 236 volte l’energia delle batterie agli ioni di litio; quindi, sono più leggere rispetto a quelle elettriche e godono di una maggiore autonomia.
Un’altro vantaggio è il fatto che il rifornimento di idrogeno richiede solamente 5 minuti. Per ricaricare un’elettrica 100%, invece, con una colonnina di ricarica ultra-rapida, c’è bisogno di almeno 15 minuti. Con una normale anche più di un’ora.
I problemi che però rallentano di molto l’introduzione questa tecnologia sono anche di carattere logistico, essendo che anche il trasporto e lo stoccaggio dell’idrogeno può risultare parecchio difficoltoso.