Si è da poco tenuta presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore la conferenza finale del progetto FATA – From Awareness To Action. Sono stati affrontati svariati temi di rilievo, tra cui la crescente convergenza tra contraffazione online, i reati finanziari e cybercrime, la crescita dei domini fraudolenti e dei furti di identità di venditori e acquirenti online e la necessità di un approccio integrato pubblico-privato per contrastare l’evoluzione di questi fenomeni criminali.
Legame crescente tra contraffazione online e reati finanziari: l’ultima conferenza del progetto FATA
L’ultima conferenza finale del progetto FATA ha visto affrontare diversi temi di rilievo. Sono intervenuti esperti di Transcrime – Università Cattolica del Sacro Cuore, Ministero dell’Interno – Direzione Centrale della Polizia Criminale – Servizio Analisi Criminale, Europol, Ministero dello Sviluppo Economico, Guardia di Finanza, Amazon – Counterfeit Crimes Unit, Associazione Bancaria Italiana – ABI Lab e Police Intellectual Property Crime Unit – City of London Police.
Un punto importante è stata l’evolversi della contraffazione online. Gli esperti e i relatori hanno fornito nel rapporto finale numerosi dati e casi studio che hanno fatto comprendere al meglio questo fenomeno, tra cui:
● Cresce il legame tra vendita online di prodotti contraffatti, reati finanziari (come le frodi nei metodi di pagamento) e reati cyber;
● Cresce il furto di credenziali ed account sulle piattaforme online, ad esempio attraverso schemi di Account Takeover (+347% tra 2018 e 2019 secondo TransUnion 2020);
A livello nazionale ed internazionale sono state inoltre svolte diverse indagini, volte a dimostrare nuovi schemi criminali e modi operandi. Citiamo ad esempio l’operazione Right Time della Guardia di Finanza, che ha rivelato l’uso di società di comodo create per occultare la vendita online di orologi contraffatti, oppure Bologna Luxury, in cui una giovane influencer faceva da tramite su social media tra produttori di beni contraffatti in Cina e consumatori finali in Italia.
Nella conferenza finale del progetto FATA si è inoltre discusso sulle giuste misure da adottare per prevenire e contrastare questo fenomeno. Il Prefetto Vittorio Rizzi, Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza – Direttore Centrale della Polizia Criminale, in particolare, ha così dichiarato:
“Il Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale, Ufficio interforze del Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, ha affrontato le importanti tematiche legate al riciclaggio dei proventi della contraffazione online e ai relativi flussi finanziari; in questo contesto si ritiene prioritaria un’azione complessiva che sia volta ad individuare diverse ed innovative strategie di prevenzione e contrasto. Per affrontare questo fenomeno criminale, pervasivo ed in continua evoluzione, occorre implementare ulteriormente la collaborazione tra i diversi attori pubblici e privati, sviluppare attività formative trasversali e predisporre ogni utile strumento di condivisione che metta a fattor comune le diverse competenze per affrontare le sfide del futuro”.
Kebharu Smith, Director della Counterfeit Crimes Unit di Amazon, ha invece così dichiarato:
“Siamo lieti di sostenere questo progetto che rappresenta un modello vincente di collaborazione tra enti pubblici e privati. La collaborazione è al centro di ciò che Amazon e la sua Counterfeit Crimes Unit fanno ogni giorno in tutto il mondo. Collaboriamo con marchi, forze dell’ordine e clienti in tutto il mondo per identificare gli schemi criminali utilizzati dai contraffattori e perseguirli, con l’obiettivo di fermarli definitivamente. Abbiamo aumentato del 300% il numero di contraffattori che abbiamo citato in giudizio o denunciato penalmente rispetto allo scorso anno. In Italia, supportiamo sia le piccole e medie imprese italiane sia i marchi iconici come Ferragamo e Valentino per identificare le violazioni della proprietà intellettuale, segnalarle alle autorità e agire contro i contraffattori.”