Gli astronauti che si stanno preparando per la missione privata Polaris Dawn di SpaceX hanno recentemente lasciato perplessi gli appassionati che li hanno visti sui diversi social a causa dei i loro “occhi strani“, quasi inquietanti.
Questi astronauti non devono il loro aspetto a un brutto lavoro con Photoshop, ma a qualcosa di molto più interessante: lenti a contatto high tech.
Anna Menon, uno degli astronauti della missione e ingegnere capo delle operazioni spaziali presso SpaceX, si è rivolta a Twitter per chiarire la situazione. Nel video, si può vedere un anello di luce simile ad un alone che delinea l’interno delle pupille, con un rettangolo bianco notevole ma piccolo che si riflette brillantemente al suo interno.
Una sindrome che non ha ancora una spiegazione logica
Secondo Menon, le lenti a contatto specializzate saranno indossate da tutti gli astronauti per misurare la pressione intraoculare. Fa parte di uno studio dell’Università del Colorado sulla malattia recentemente scoperta chiamata sindrome neuro-oculare associata al volo spaziale.
SANS, l’abbreviativo della malattia, provoca il gonfiore del nervo ottico, cambiamenti nella forma e nella struttura dell’occhio e, di conseguenza, può offuscare la vista degli astronauti. I suoi effetti a lungo termine non sono ben noti, né le sue cause, ma facendo indossare agli astronauti le lenti a contatto “intelligenti” dotate di microsensore, gli scienziati sperano di misurare come l’occhio si adatta una volta che entra in microgravità.
L’attuale teoria sostiene che i cambiamenti di liquidi negli occhi e nel cervello siano responsabili dei sintomi, che gli scienziati ritengono potrebbero essere confermati dai dati delle lenti a contatto.