Torniamo al 2019, quando alla presidenza americana c’era ancora Donald Trump e Huawei subì un ban da parte degli Stati Uniti, bloccando di fatto ogni possibilità di crescita dell’azienda nel territorio statunitense. Tecnologie di fondamentali importanza, come sistema operativo Android (sostituito con Harmony OS) e modem 5G, gli furono infatti negate.
Tornando ad oggi, gli USA avevano un po’ allentato la presa verso la società cinese, la quale stava riuscendo a risalire la china in merito al mercato degli smartphone dopo un triennio da horror proprio a causa della stretta americana.
Questa “pace” si è però interrotta molto presto
, essendo che l’arresto di queste due spie dell’Intelligence cinese che interferivano con le indagini contro Huawei ha rimesso praticamente tutto in discussione.
Per gli americani non ci sono dubbi: le spie cinesi hanno legami con Huawei e Pechino; l’azienda cinese invece nega tutto.
Dunque, se fino a qualche giorno fa la situazione per Huawei si era messa bene e finalmente gli USA li guardavano con un occhio migliore – addirittura da pensare di poter rivendere i propri smartphone sul territorio – ecco che arriva un’altra batosta. Lo scambio di tecnologie con aziende come Google potrebbe non avvenire mai più.
Ora le spie saranno indagate dal procuratore generale di New York. Successivamente, subiranno un processo per aver provato ad alterare o addirittura sabotare le indagini delle autorità federali statunitensi contro Huawei. Il rischio di carcere per loro potrebbe essere fino a vent’anno e fino a quaranta se si dovesse trattare di sabotaggio.