News

Pannelli fotovoltaici: la Perovskite pronta a rivoluzionare tutto?

Sul New Journal of Chemistry è stato pubblicato un articolo molto importante riguardo i pannelli fotovoltaici. Secondo alcuni scienziati russi, la Perovskite, un minerale fatto da titanato di calcio, potrebbe essere utilizzata come componente per le celle solari dei pannelli. Questo materiale potrebbe una volta per tutte abbattere i costi di produzione. Scopriamo di più a riguardo.

 

 

Pannelli fotovoltaici e Perovskite: stiamo davvero parlando di una svolta?

Gli esperti pensano che le celle solari in Perovskite (PSC) sono una validissima alternative alle celle in silicio, capaci di fornire la stessa quantità di energia ma con uno spessore del materiale 180 volte inferiore.

E non solo, la loro produzione sarebbe molto più veloce ed economica rispetto a quella delle celle al silicio. L’unica problematica della Perovskite è la mancanza di stabilità. Infatti, ad oggi, una delle soluzioni migliori sarebbe quella di selezionare nuovi materiali per poter assicurare il trasporto dei portatori di carica dopo che sono stati generati dallo stesso strato di PSC.

Dunque, per arginare la problematica, alcuni scienziati dell’UrFU e dell’Istituto di Sintesi Organica dell’Accademia delle Scienze russa, hanno proposto un nuovo tipo di materiale per il trasporto di elettroni nella

PSC. A quanto pare, i vantaggi sarebbero innumerevoli.

 

Un nuovo materiale per trasportare elettroni nella PSC

Infatti, questo nuovo materiale sarebbe in grado di raggiungere un’efficienza di conversione dell’energia pari al 12%; paragonabile quindi all’efficienza media delle controparti presenti attualmente sul mercato.

Il Prof. Gennady Rusinov, del Dipartimento di Tecnologia di Sintesi Organica dell’UrFU, sostiene: “La famiglia di molecole che abbiamo trovato trasporta elettroni nella PSC in maniera meno performante rispetto a quelle usate finora, ma sono circa il doppio più economiche, molto più facili da produrre ed hanno una serie di altri vantaggi tecnologici”.

“Inoltre, le nostre molecole sono prive dei principali inconvenienti legati ai fullereni e la loro sintesi è molto semplice, anche in grandi quantità. Le proprietà ottiche, elettrochimiche ed elettroniche delle nostre molecole sono anche facilmente modificabili. Infine, sono dipoli, garantendo così la possibilità di migliorare la PSC”, conclude.

I benefici che si possono ottenere dall’impiego più frequente di impianti fotovoltaici sono impareggiabili. Di fatto, l’UE ha presentato di recente il piano RePower, il quale obbliga ad installare pannelli fotovoltaici sugli edifici dal 2025. La necessità è quella di trovare materiali che inquinino sempre meno e che, al contempo, siano efficienti.

Condividi
Pubblicato da
Christian Savino