Swappie, e-commerce di smartphone usati e ricondizionati, in un suo report ha calcolato quanto uno smartphone ricondizionato possa realmente convenire all’utente finale dal punto di vista dell’impatto sull’ambiente.
Acquistare un iPhone ricondizionato vuol dire rinunciare a 78 kg di emissioni di CO2, essendo che l’80% è destinata alla produzione dello smartphone, il 3% al suo trasporto, il 16% all’utilizzo quotidiano e l’1% allo smaltimento finale. Sempre che quest’ultima avvenga in maniera corretta.
Ciò succede perché realizzare un dispositivo di ultima generazione richiede l’uso di strumenti difficili da reperire, costosi e deleteri a livello ambientale, principalmente per via dell’estrazione mineraria.
Dunque, il problema principale degli smartphone non è l’inquinamento che deriva dall’ottenimento dei materiali ma da tutto il contesto che, volente o nolente, riesce purtroppo a diventare estremamente distruttivo per tutto ciò che riguarda l’ambiente.
Con un calo della richiesta, anche l’utilizzo dei materiali calerebbe. Di conseguenza, le estrazioni verrebbero limitate e sarebbe tutto molto più ecosostenibile. Oltre al fatto che potrebbe essere inizializzato un nuovo modello di business basato su telefoni rigenerati.
Inoltre, come già detto poc’anzi, acquistare uno smartphone di questo tipo è conveniente anche economicamente parlando, dato che svolgono il loro lavoro egregiamente.
Attualmente, circa un milione di persone solamente nel Vecchio Continente opta per l’acquisto di uno smartphone ricondizionato. Swappie stessa dall’azienda rimarca il fatto che questa scelta oggigiorno può fare una grandissima differenza: