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TIM sempre più vicina all’accordo per la creazione di una rete unificata statale

Tim discuterà la richiesta dell’istituto di credito statale CDP e dei suoi partner prorogando la scadenza dell’accordo per l’unificazione delle reti. Si terrà infatti una riunione speciale del consiglio di amministrazione, hanno affermato due fonti vicine alla questione.

Inizialmente prevista per il 26 ottobre, la riunione è stata posticipata di due giorni, riferiscono le fonti. Una delle persone ha affermato che l’amministratore delegato di TIM Pietro Labriola ha chiesto di ritardarla per valutare alcuni aspetti del potenziale accordo prima dell’incontro.

CDP, il fondo infrastrutturale Macquarie e Open Fiber cercano più tempo per negoziare un accordo per l’acquisto degli asset di rete di TIM, posticipando la scadenza iniziale per un accordo vincolante fissato per fine mese.

La potenziale offerta multimiliardaria fa parte di un piano di lunga data che unirà gli asset di rete fissa di TIM con quelli della più piccola rivale Open Fiber per creare un unico operatore di rete nazionale sotto il controllo di CDP.

Una mossa obbligatoria

La vendita è un elemento chiave della strategia impostata da Labriola per ribaltare l’ex monopolio telefonico carico di debiti.

All’inizio di questo mese, il cda di TIM non è riuscito a decidere di fissare una nuova scadenza per concludere un accordo vincolante, con i rappresentanti del top investitore Vivendi che non hanno potuto partecipare alla riunione, hanno affermato le fonti.

Patrocinati dal precedente governo di Mario Draghi, i piani di CDP per creare un unico campione della rete a banda larga dovranno ora essere riesaminati da un nuovo governo di destra che ha prestato giuramento sabato.

Il partito Fratelli d’Italia, che guida la coalizione, sostiene la creazione di una rete unificata.

Tuttavia, un funzionario del partito ha invitato CDP a perseguire l’acquisizione di TIM, una mossa che secondo lui sarebbe positiva per l’istituto di credito statale e offrirebbe maggiore protezione alla forza lavoro domestica per oltre 40.000 persone.

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Pubblicato da
Simone Paciocco