L’intelligenza artificiale fa sempre più paura. Perché? Forse è il caso di rinfrescarci la memoria. Ricordate l’inquietante tecnologia senziente prodotta da Google? Il suo nome era LaMDA e si era fatta conoscere come la “rivoluzione nelle tecnologie per le conversazioni”. Ad oggi spunta una nuova notizia in merito, che vede protagonista il tool di scrittura basato sull’IA Wordcraft. Di cosa si tratta?
Sembrerebbe proprio che il futuro sia segnato dall’intromissione dell’IA nelle nostre attività quotidiane. Uno dei tanti slanci verso l’innovazione è Wordcraft. Questo servirà principalmente per aiutare scrittori e artisti nella creazione di nuove storie. Attenzione, non solo correggerà la grammatica dello scrittore, ne migliorerà l’ortografia e ne controllerà la sintassi, ma fungerà anche da “assistenza” per chi scrive realizzando nuovi mondi e storie credibili.
Google descrive il suo software AI-based come un “editor di testo con uno scopo”,
sottolineando che si tratta di un programma di correzione grammaticale e sintattica, ma anche di un vero e proprio compagno di scrittura.Una cosa va chiarita: Wordcraft VI AIUTERA’, ma non farà il lavoro al vostro posto, per fortuna. Come spiega Douglas Eck, direttore del team Google Research specializzato nell’IA, i test dimostrano che usare LaMDA per realizzare storie da zero non è una buona scelta. Al contrario, lo strumento diventa molto utile se lo si usa per aggiungere qualcosa o migliorare un racconto. Quindi Wordcraft si potrà utilizzare se si ha intenzione di modificare il senso o la costruzione di una frase, ma anche per trasformare un testo in “più divertente” o “più serio”, oppure fornirgli degli input in modo tale da dare il via alla storia.