Se l’abito non fa il monaco, ditelo a tutti quei clochard costretti a vivere in strada con al massimo qualche spicciolo in tasca utile a malapena per comprarci il pranzo. Perché abbiamo fatto questo esempio? Semplice. Pare che il modo di vestire influenzi, e non poco, la volontà del prossimo di aiutarci. Ci spieghiamo meglio attraverso l’esperimento sociale qui di seguito.
L’esperimento sociale in questione consisteva dapprima nel far chiedere l’elemosina ad un clochard malcurato, per poi fare la stessa cosa ma con il senzatetto vestito in modo elegante. Cosa è emerso? Esattamente il contrario di quello che potreste immaginare. Quest’ultimo “attirerebbe” maggiormente le persone, portando in loro più voglia di aiutarlo.
La scoperta è avvenuta grazie a Bennett Callaghan, dottorando presso lo Stone Center on Socio-Economic Inequality
della City University di New York, il quale si è districato per le strade del centro di New York e Chicago interpretando il ruolo di un senzatetto prima con un abito elegante, con giacca e cravatta, e poi con jeans e t-shirt. Nel corso di 3,5 ore chiedendo l’elemosina, l’uomo con il completo ha ottenuto 54 dollari contro i 21 dollari in 4 ore indossando abiti normali.“Quando ero vestito con abiti di alto rango, diverse persone hanno fatto donazioni di 5 o 10 dollari e uno ha persino lasciato cadere un biglietto da visita nel mio bicchiere.” Questo perché probabilmente le persone erano più propense ad avvicinarsi e offrire denaro a una persona con uno status superiore, poiché probabilmente vedevano il senzatetto come più meritevole rispetto a qualcuno con uno status “inferiore”.