Cosa ne sarà del futuro non lo sa nessuno… ad eccezione di alcuni mistici del passato. Andremo incontro alla Seconda Guerra Mondiale? Il Covid riesploderà? Torneremo in quarantena? Queste e molte altre domande ci perplimono ogni giorno. Le risposte invece ce le danno le profezie dei mistici del passato.
Nel XIX secolo, la monaca agostiniana Anne Catherine Emmerick, (1774-1824) stigmatizzata e veggente, fece una predizione ad oggi inquietante. La donna parlava di un disastro che avrebbe provocato una strage inequivocabile. “… Cinquanta o sessant’anni prima del 2000 sarà sciolto dalle catene Satana per qualche tempo … Un certo numero di demoni saranno liberati molto prima di Lucifero, in modo che provochino gli uomini e fungano da strumenti della giustizia divina”.
Tra gli altri mistici contemporanei che avevano a che fare con ciò che collegava il futuro vi era anche Elisabetta Canori Mora.
Ella profetizzò “ …Il cielo si coprirà di nuvole nere, si alzerà un terribile uragano, si scateneranno le legioni dell’Inferno… Questo tempo non è tanto lontano come credete …”. E ce ne siamo accorti.A dare il colpo di grazia sulle sorti del futuro però è Anna Maria Taigi. La donna, nata il 29 maggio 1769 a Siena e deceduta il 9 giugno 1837 a Roma, parlò in maniera distinta della fine del mondo. “Dio invierà due castighi: uno in forma di guerre e catastrofi e l’altro inviato dal Cielo. Sulla Terra cadrà un’oscurità che durerà tre giorni e tre notti e la luce artificiale non illuminerà, solo la luce delle candele sarà possibile…”, disse. Insomma, quest’ultima profezia è talmente realistica e allo stesso tempo attuale da mettere i brividi.