Il risultato ottenuto dall’Agenzia Spaziale Statunitense è stato ottimo, tanto che il suo stesso amministratore Bill Nelson si è mostrato entusiasta ai microfoni: “È stato abbastanza travolgente. Stiamo finalmente tornando ad esplorare i cieli, e questo è il prossimo passo”.
Tuttavia, la NASA non è l’unica ad aver tanto atteso il lancio di Artemis: si stima che a questo lancio stessero assistendo circa 15mila persone, affollando di fatto il sito di lancio. Senza considerare ovviamente tutte le persone poste lungo le spiagge e sulle strade. Inoltre, hanno seguito l’evento anche nei centri NASA a Houston e Huntsville, Alabama, mediante i maxischermi.
Charlie Blackwell-Thompson, direttore del lancio, ha rivolto una forte affermazione al suo team: “Vi siete guadagnati un posto nella storia. Benvenuta Generazione-Artemis! Questo è per voi”, riferendosi a coloro che sono nati dopo le missioni Apollo (sì, sta parlando anche di noi).
Anche Trent Annis, uno dei tre tecnici che sono entrati nella zona limitata per riparare la perdita pre-lancio, ha rilasciato un’interessante dichiarazione subito dopo il decollo: “Il razzo sembrava un essere vivente. Stava scricchiolando. Emetteva rumori di sfiato. Il mio cuore batteva forte ed i miei nervi stavano impazzendo. È stato tutto piuttosto inquietante”.
La capsula Orion dovrebbe raggiungere la Luna entro lunedì 21 e giungerà a più di 370.000 chilometri dalla Terra. Successivamente, dopo essere arrivata entro 130 chilometri dal nostro satellite, la capsula riuscirà ad entrare in un’orbita lontana che si estende per circa 64.000 chilometri.