I droni aerei possono eseguire alcune prodezze piuttosto impressionanti, ma quando si parla dell’atterraggio, hanno molto da imparare, soprattutto dal mondo animale. Beneficiando di milioni di anni di evoluzione, la maggior parte degli uccelli può trasformare quasi tutto: un ramo, un cavo telefonico, un segnale di cavalcavia, in un appiglio. I droni, al contrario, sono generalmente limitati ad atterrare su superfici regolari.
Con l’obiettivo di costruire droni volanti più versatili, i ricercatori hanno trascorso anni a studiare i modi in cui gli uccelli eseguono le loro manovre di atterraggio su un’ampia varietà di oggetti naturali e artificiali. I risultati hanno dimostrato che, sebbene gli uccelli possano atterrare su molte superfici diverse, la loro strategia di atterraggio in genere rimane la stessa indipendentemente dalla superficie.
Un team di ricercatori ha recentemente cercato di replicare quella strategia su un robot quadrirotore dotato di una struttura stampata in 3D che imita il movimento delle zampe degli uccelli. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Science Robotics.
Il drone simile a un uccello è stato chiamato SNAG, ed è programmato per eseguire le stesse sequenze di atterraggio, indipendentemente dalla superficie scelta.
“Le gambe del drone si orientano verso il trespolo durante l’avvicinamento; all’impatto, assorbono energia e amplificano passivamente le forze di presa tramite un tendine differenziale. Contemporaneamente, le dita dei piedi si conformano alla superficie e generano un attrito agganciandosi alle asperità della superficie; quando le gambe sono completamente piegate, SNAG si blocca automaticamente in posizione e bilancia il suo baricentro sul trespolo.”
Le gambe e i piedi di SNAG sono stati ispirati dal falco pellegrino, un rapace un tempo comune in Nord America. I ricercatori hanno scelto questo uccello per le sue “prestazioni”. Come il falco pellegrino, SNAG può usare i suoi artigli per afferrare, trasportare e persino catturare oggetti simili a prede: piccoli sacchi di fagioli, palline da tennis, ecc.
I ricercatori hanno anche sperimentato diversi tipi di disposizioni per le dita degli uccelli, con l’obiettivo di vedere se una si altre potevano rivelarsi particolarmente efficaci. Ma i risultati hanno mostrato solo differenze minori.