Un anno fa alcuni ricercatori avevano “messo al mondo” gli xenobot, dei robot autoreplicanti in grado di riprodursi appunto da cellule viventi. Oggi, 21 Novembre del 2022, la vicenda si fa ancor più interessante. Fin dove arriverà l’intelligenza artificiale?
La notizia è approdata sulla rivista PNAS: gli xenobot possono autoreplicarsi e generare nuove versioni di se stessi. Ma c’è un però. I ricercatori hanno scoperto che se mettevano una buona quantità di xenobot vicini e riuniti in una capsula di Petri, il loro movimento iniziava ad accumulare ulteriori cellule galleggianti ed autonome (in grado addirittura di nuotare). Tale fenomeno prende il nome di “autoreplicazione cinematica spontanea”. “Questa forma di perpetuazione, mai vista prima in nessun organismo, sorge spontaneamente nel corso dei giorni piuttosto che evolversi nel corso dei millenni”,
affermano gli scienziati.La domanda ora sorge spontanea: come è stato possibile realizzare questa “intelligenza artificiale” ultra sviluppata? “È bastato” estrarre delle cellule staminali pluripotenti da embrioni di rana africana, per poi incubarle in una soluzione salina.
Tali cellule si sono riunite fino a dar vita a dei piccoli organismi pluricellulari ricoperti di ciglia e capaci di muoversi. Successivamente nella piastra di Petri di queste ultime sono state addizionate delle cellule staminali normali. Il movimento degli xenobot ha infine raggruppato le cellule staminali in pile, le quali hanno costituito gli ennesimi organismi capaci di muoversi in soli cinque giorni. Tutto questo verrà amplificato dall’uso dell’intelligenza artificiale. Insomma, il meglio deve ancora venire (e arriverà molto presto).