TIM da sempre lavora con due modalità, quella giornaliera e quella settimanale. Ben presto però l’azienda farà posto anche al servizio “agile“. Di cosa si tratta? Per farvela semplice, grazie a questo i suoi dipendenti lavoreranno tre giorni a settimana direttamente in smart working con tutte le comodità che la propria casa può offrire. D’altronde, vista la quantità di dipendenti (Roma 12.000 e Milano 3.700), per l’operatore non sarà un problema.
I tre accordi si differenziano per il grado di autonomia, la possibilità di organizzare il lavoro per obiettivi e il regime orario.
Il modello giornaliero prevede un adeguato livello di autonomia e flessibilità oraria e prevede 2 giorni in sede e 3 in lavoro smart working.
“Grazie al confronto serio e costruttivo che abbiamo portato avanti con le organizzazioni sindacali” è stato possibile mettere in piedi un accordo che ha tutte le carte in regola per dare il via ad un modello più maturo del lavoro agile. Paolo Chiriotti, chief human resources e organization officer di TIM, spiega: “Le nostre persone che lavorano da casa potranno contare su un sistema consolidato di tutele, come il diritto alla disconnessione, e di regole, come le giornate in compresenza, che favoriscono la stabilità aziendale e il miglioramento della produttività”. Poi ha aggiunto: “Inoltre inserendo la chiusura delle sedi il venerdì, mettiamo a segno un importante risultato per l’ambiente e per la conciliazione vita-lavoro dei nostri dipendenti”.