È bello prendere il sole in riva al mare, ma dopo aver saputo questa notizia nulla sarà più come prima. Dei ricercatori del Leibniz Center for Tropical Marine Research hanno scoperto che nelle spiagge dei tropici si nascondo dei piccoli organismi colmi di microplastiche (e non solo) a causa dell’inquinamento. Ecco tutti i dettagli.
Inquinamento: com’è la situazione negli oceani?
I foraminiferi, così si chiamano gli esemplari marini, incorporano nei loro gusci calcarei un’immensità di particelle di plastica. Ma non sono i soli, perché queste ultime si trovano anche nei coralli, nelle cozze e nelle lumache. Ma torniamo alla prima specie nominata: tali microrganismi si trovano nelle zone costiere calde e poco profonde, misurano qualche millimetro e sono dotati di un guscio calcareo protettivo.
La situazione è alquanto preoccupante. La dott.ssa Marlena Joppien, prima autrice dello studio, ha dichiarato: “I foraminiferi si nutrono di microalghe e particelle di materiale organico che trovano sul fondo del mare, quindi micro e nanoplastiche, che hanno dimensioni simili, possono essere facilmente confuse con potenziali alimenti”.
A confermare il fatto vi sono stati degli studi guidati anche dalla dott.ssa Marleen Stuhr. La coautrice ha spiegato che, se le particelle di plastica sono abbastanza piccole, i foraminiferi le vedranno come pietanze adatte a loro. “Per l’ambiente, questo potrebbe avere sia dei vantaggi che dei svantaggi“. Per quale ragione? Poiché l’immensità di foraminiferi presenti sul fondo del mare potrebbero fungere da spugna per la nanoplastica e raccogliere di conseguenza tutta la plastica degli oceani. “Allo stesso tempo però, quelli presenti sulle spiagge di tutto il mondo, potrebbero rendere i litoralienormi distese di plastica”, ha aggiunto.
A questo punto non ci resta che sperare in un rapido miglioramento o la situazione diverrà totalmente irrecuperabile.