Di fatto, uno degli esempi lampanti è la questione riguardante l’intelligenza artificiale: prenderà il posto di superiori o aziende? E soprattutto, effettuerà scannerizzazioni sul cervello dei dipendenti? Scopriamo di seguito maggiori dettagli a riguardo.
Un’azienda israeliana chiamata InnerEye, fornisce ai suoi dipendenti dei visori indossabili che, secondo loro, “combinano l’apprendimento automatico con il potere innato della mente umana, aiutando in ultima analisi i lavoratori a eliminare l’indecisione e a lavorare più velocemente che mai.”
Emotiv, una startup di San Francisco, afferma al contempo di essere capace di monitorare il benessere dei dipendenti mediante delle cuffie EEG wireless. “Collegando esseri umani e macchine
“, si legge sul sito Web di InnerEye, “InnerEye combina il meglio di entrambi i mondi.”Spectrum di IEEE, riporta che questo è un mercato in netta crescita e tantissimi datori di lavoro stanno iniziando una serie di importanti investimenti. “Il potenziale distopico di questa tecnologia non ci è sfuggito“, ha dichiarato alla rivista online Tan Le, CEO e cofondatore di Emotiv. “Quindi siamo molto consapevoli di scegliere partner che vogliono introdurre questa tecnologia in modo responsabile: devono avere un genuino desiderio di aiutare e responsabilizzare i dipendenti.”
State sereni: questa tipologia di macchinari non verrà utilizzata nell’immediato e nemmeno tra qualche anno. Tuttavia non è da trascurare un cambiamento radicale di questo tipo tra qualche decennio. “Penso che ci sia un notevole interesse da parte dei datori di lavoro“, ha dichiarato Karen Rommelfanger, che ha fondato l’Istituto di neuroetica. “Non so se c’è un interesse significativo da parte dei dipendenti.