L’ESO (European Southern Observatory) ha annunciato che grazie al Very Large Telescope, insieme ad altri 21 telescopi, tra cui Hubble, è stato possibile osservare un fenomeno abbastanza raro da vedere dalla Terra, stiamo parlando della distruzione mareale di una stella da parte di un buco nero, che la ingloberà completamente oltre il suo orizzonte degli eventi, si tratta di un’osservazione senza precedenti dal momento che le difficoltà di visione di questi corpi a così elevate distanze rende il tutto complesso.
L’evento registrato lontanissimo dalla Terra
Ad attivare la fitta ragnatela di telescopi è stato il dispositivo statunitense Zwicky Transient Facility (ZTF) che a Febbraio 2022 osservò per la prima volta i primi segnali di questo fenomeno che è stato denominato AT2022cmc.
L’osservazione si è sviluppata inizialmente nel visibile, è stata molto simile ad un gamma ray burst, solo che questa volta non è stato necessario osservare in lunghezze d’onda a più alta energia, solo che per avere una maggiore quantità di dati si è deciso di sfruttare altri telescopi, come Hubble (filtri F606W e F160W), sfruttando la capacità di osservare nel vicino infrarosso, visibile e ultravioletto ma anche raggi gamma e onde radio.
Sfruttando lo strumento X-shooter del Very Large Telescope di ESO è stato possibile calcolare che l’indice di spostamento verso il rosso (redshift) era pari a z = 1,19325, indice che ci mostra come l’età dell’universo quando il fenomeno osservato era avvenuto era pari circa ad un terzo di quella attuale, con i dati che sono compatibili solo con un fenomeno di distruzione mareale che ha puntato un getto diretto verso la Terra, il quale risulta più luminoso proprio per questo.