Un po’ come Elon Musk pensa che tra sei mesi il progetto Neuralink possa essere lanciato definitivamente, questo gruppo di ricercatori statunitense ha per le mani questo metodo innovativo. Con questa pompa speciale, si potrebbero di fatto iniettare farmaci chemioterapici direttamente al cervello, bypassando così la barriera ematoencefalica.
L’esperimento è stato condotto su 5 pazienti con età superiore ai 18 anni che avevano una diagnosi di glioblastoma ricorrente. Il trattamento è avvenuto con il farmaco chemioterapico “Topotecano” e un agente tracciante che funziona da mezzo di contrato chiamato Gadolinio. In questo modo, gli scienziati hanno potuto misurare la distribuzione del farmaco durante lo svolgimento del test.
Tramite la risonanza magnetica, è emerso che il farmaco chemioterapico irrompe con successo nel tumore e nell’area circostante. E non solo, la concentrazione dei farmaci somministrati è di 1.000 volte maggiore del trattamento tradizionale fatto per via endovenosa o orale. Inoltre, gli esperti hanno messo in evidenza come la pompa riesca a fornire farmaci praticamente di continuo.
Il prototipo infatti può essere acceso e spento in modalità wireless e riempito semplicemente con un ago. Ciò permetterebbe ai pazienti di svolgere ogni attività quotidiana senza sapere quando effettivamente la pompa funzionerà, essendo che farà tutto da sola.
In questo momento i risultati sono davvero incoraggianti, ma il numero di test effettuati è ancora basso per dimostrarne un efficacia definitiva.