Il telescopio spaziale James Webb ci ha abituati con i suoi occhi a guardare davvero lontano nell’Universo, sia in termini di distanza che di tempo, più ci si spinge in profondità infatti e più si va indietro nel tempo riuscendo ad osservare anche poco dopo la nascita dell’Universo stesso, di II ZW 96 (500 milioni di anni luce) oppure dei “Pilastri della creazione” nella Nebulosa dell’Aquila (6500 anni luce), anche quando si è trattato di esopianeti, come WASP-39 b, si trattava comunque di osservare a 700 anni luce.
Il famoso telescopio però si è anche limitato alle volte a osservare nel proprio giardino, infatti ha offerto immagini di Giove, Nettuno e Marte, ed ora ha deciso di aggiungere un altro corpo alla propria collezione, stiamo parlando della luna di Saturno più conosciuta nonché l’unica ad avere un’atmosfera, Titano.
Nell ultime ore sono state diffuse delle nuove immagini di Titano che mostrano interessanti dettagli, per chi non lo sapesse, la peculiarità di questo satellite è che presenta oceani e mari non di acqua bensì di idrocarburi allo stato liquido come metano ed etano, tale satellite sarà oggetto della missione Dragonfly della NASA che punterà a far atterrare un drone sulla sua superficie nella zona del cratere Selk.
Nelle immagini registrate tra il 3 ed il 4 Novembre, per circa una durata di 30 ore, si possono notare delle nubi nell’emisfero settentrionale di idrogeno, in basso invece abbiamo delle foschie, il filtro utilizzato è stato l’F212N a 2,12 μm per l’idrogeno atmosferico.
Nell’immagine a destra in falsi colori invece sono stati evidenziati il Kraken Sea che dovrebbe essere una grande distesa di idrocarburi allo stato liquido, Belet invece è una zona con dune di sabbia di colore scuro mentre Adiri, di contro, è particolarmente luminosa per sua natura. In questo caso i filtri impiegati sono stati F140M, F150W, F200W e F210M, rispettivamente per le frequenze a 1,40 μm, 1,50 μm, 2,00 μm e 2,10 assegnando i colori blu, verde e rosso.