Solamente qualche giorno fa ci è capitato di parlare delle ripercussioni della pandemia Covid 19 che sta avendo in generale la catena di fornitori, in tutto il mondo.
Secondo le ultime stime di Morgan Stanley, il colpo per Apple sarà quantificato in circa 9 milioni di iPhone in meno venduti in questo trimestre finale dell’anno rispetto alle attese iniziali. Scopriamo insieme tutti i dettagli.
Nelle scorse settimane vi abbiamo raccontato la situazione particolarmente delicata soprattutto per via della fabbrica-città di Foxconn: è scoppiato un piccolo focolaio, e prima che scattassero i lockdown migliaia di operai hanno preferito scappare per evitarli. Rientrata l’emergenza, Foxconn si è trovata con un altro problema: reintegrare gli operai persi. Si parla di decine di migliaia di persone, che sempre per le leggi anti-COVID hanno dovuto rimanere in isolamento per qualche giorno prima di essere integrate con il resto della forza lavoro.
Precedenti stime da altre fonti avevano ipotizzato che Apple avrebbe venduto addirittura 12 milioni di iPhone in meno a quello che era il potenziale. La domanda rimane molto forte soprattutto per il modello Pro e quello Pro Max, dicono gli analisti. Quindi è probabile che anche nel primo trimestre del 2023 persisteranno i problemi di reperibilità del dispositivo, soprattutto per quanto riguarda i rivenditori terzi.
Traducendo in freddi numeri, si prevede che Apple fatturerà intorno ai 120 miliardi di dollari questo trimestre. Se queste previsioni si riveleranno corrette, sarà una leggera contrazione rispetto a quanto osservato nel quarto trimestre del 2021, in cui il fatturato era arrivato a 123,9 miliardi di dollari. In ultimo, però, sarà probabilmente la Cina stessa a subire le conseguenze più gravi della situazione: Apple ha infatti deciso di accelerare ulteriormente la “fuga” delle sue fabbriche dal Paese, in favore di Vietnam e India.