L’InvisDefense, questo il nome del “mantello dell’invisibilità” sviluppato dal team dell’Università di Wuhan, è un cappotto a basso costo che può essere utilizzato giorno e notte. Il mantello è in grado di eludere i sistemi delle telecamere di sicurezza dotati di intelligenza artificiale. Durante il giorno, il mantello utilizza uno schema ben preciso per accecare efficacemente le telecamere, mentre di notte emette dei segnali per confondere le telecamere a infrarossi.
Il cappotto appare normale a prima vista. Il suo design consente di sfuggire alle telecamere di sicurezza, confondendo i sistemi di rilevamento, ovviamente non rende invisibili coloro che lo indossano. Il team di studenti che si è occupato della sua realizzazione precisa che ci sono ancora alcune importanti modifiche da portare a termine. “Oggi, molti dispositivi di sorveglianza possono rilevare la presenza di qualcuno”, ha dichiarato al South China Morning Post il professor Wang Zheng della scuola di informatica dell’Università di Wuhan, che ha supervisionato l’intero progetto.
“Le telecamere sulla strada hanno funzioni di rilevamento dei pedoni e le auto intelligenti possono identificare pedoni, strade e ostacoli. Il nostro Invisdefense consente alla telecamera di vederti, ma senza riuscire a stabilire chi sei o cosa. Il cappotto ha vinto il primo premio in un concorso sponsorizzato da Huawei
Technologies, con un documento che descrive la tecnologia come una delle più interessanti e innovative. Il progetto finale sarà presentato alla conferenza AAAI 2023 AI negli Stati Uniti a febbraio.Uno degli studenti dell’Università di Wuhan, Wei Hui, che ha creato l’algoritmo che ha generato il modello del cappotto, ne ha stimato il prezzo. A lavoro finito, dovrebbe costare non meno di 500 yuan (circa 60 euro). “La parte più difficile è l’equilibrio del motivo mimetico. Tradizionalmente, i ricercatori hanno usato immagini luminose per interferire con la visione artificiale e questo ha funzionato”.
Il professor Wang ha affermato che il cappotto potrebbe essere utilizzato per uniformi militari invisibili volte ad eludere il rilevamento da parte di droni o unità controllate dall’IA sul campo di battaglia. I ricercatori potrebbero anche potenzialmente utilizzare l’algoritmo per comprendere meglio il sistema alla base e colmare le lacune nell’intelligenza artificiale e nella tecnologia di riconoscimento.