L’idea che le donne nel 1855 potessero votare è semplice e pura utopia. Proprio per questo motivo l’immagine che avete appena visto ha un’importanza spropositata. Nella foto sembrerebbero tre comuni donne di provenienza differente, c’è però hanno una cosa che le accomuna: ognuna di queste ottenne il titolo di dottoressa autorizzata in India, Giappone e Siria nonostante il sessismo dell’epoca.
Sessismo: “il sistema di una donna non fa mai bene due cose contemporaneamente”
Le donne in quel periodo negli Stati Uniti non avevano alcun potere ed erano alienate dal mondo. Basti pensare che nel 1873 Edward H. Clarke, ginecologo di Harvard, era convinto che le signore rischiassero di soffrire di “nevralgie, malattie uterine, isteria e altri squilibri del sistema nervoso, perché il sistema di una donna non fa mai bene due cose contemporaneamente”. E invece Anandibai Joshi, Keiko Okami e Sabat Islambouli (ritratte nella foto presso la Women’s Medical College of Pennsylvania, nel 1885.) segnarono la storia distruggendo degli stupidi stereotipi e divenendo delle dottoresse affermate.
Per questo bisogna ringraziare i fondatori del Women’s Medical College of Pennsylvania, il primo college di medicina femminile. Purtroppo però il mondo all’epoca non era così disponibile, tanto che che le tre coraggiose dottoresse (ad esclusione di Anandibai, morta di tubercolosi a 21 anni), si videro costrette a lottare contro la cruda realtà del tempo. Islambouli infatti uscì dai radar degli ambienti universitari lasciando la sua carriera, mentre Okami divenne capo del settore di ginecologia in un importante ospedale di Tokyo. Anche questa si vide costretta a lasciare l’incarico per poi dimettersi quando l’imperatore regnante si rifiutò di incontrarla in quanto donna.
Purtroppo le discriminazioni di genere sono sempre esistite e continua ad esserci sessismo malgrado ora le varie proteste e la lotta per i propri diritti abbiano dato i loro frutti.