Vi siete mai chiesti cosa succederebbe al corpo umano se ingerisse 40.000 pillole di ecstasy in soli 9 anni? Beh, Mr A. (questo è il suo nome) sì, e non vediamo l’ora di raccontarvelo. L’uomo è entrato nella storia medica anche perché ha permesso di conoscere le conseguenze che tale droga ha sul genere umano. Ma che fine ha fatto? Come sta?
Ecstasy: l’incredibile storia di Mr A.
A riprendere l’argomento dopo 16 anni è stata la rivista The Face. Come spiega il dottore che ha seguito il caso studio, Mr A. ha iniziato a prendere cinque pasticche di MDMA (ecstasy) ogni fine settimana per alcuni anni, poi ha portato la dose a 3,5 pillole al giorno per altri tre anni, e infine ha preso circa 25 compresse al giorno per quattro anni consecutivi.
I medici del St. George’s Medical School di Londra raccontano che l’uomo aveva 37 anni quando si è presentato all’ospedale e, nonostante avesse smesso di abusare di droga (tranne che di cannabis), gli effetti collaterali mentali e fisici non erano ancora finiti. Mr A. era soggetto continuamente ad episodi di ‘visione a tunnel’, alla nascita di gravi attacchi di panico, ansia ricorrente, depressione e rigidità muscolare, ma anche allucinazioni e paranoia. Per non parlare poi dei problemi di memoria a breve termine, del disorientamento temporale e della scarsa concentrazione.
Si trattava di un gesto estremo. Smettendo era andato in astinenza, fino ad arrivare a non riuscire più a muoversi per diverse settimane. Come dicevamo, gli effetti negativi hanno proseguito a lungo nel corpo di Mr A. anche dopo aver smesso di prendere ecstasy. Dunque, va detto che l’MDMA è in grado di aiutare nel trattamento del disturbo da stress post-traumatico, ma deve rimanere fine ad una cura medica senza sfociare nella dipendenza.