Se conoscete la taphefobia significa che avete paura di essere sepolti vivi. D’altronde a chi farebbe piacere una cosa simile? Nel mondo siamo ben 8 miliardi di persone e altrettante sono le paure che ognuno di noi ha. Ce ne sono alcune però, di cui è quasi impossibile non averne il terrore. Per alcune di queste esiste un rimedio più o meno utile.
Taphefobia: la strana invenzione di Timothy Clark Smith
Nel diciannovesimo secolo viveva un chirurgo di nome Timothy Clark Smith. Egli nacque a Monkton nel 1821 e si laureò al Middlebury College. Nei suoi 72 anni di vita si impegnò affinché trovasse un metodo per evitare di essere sepolto vivo e riuscì nel suo intento con un inquietante risultato. Il chirurgo realizzò una tomba dotata di una finestra panoramica che permetteva di controllare il corpo mentre questo si decomponeva. Ma la cosa più inquietante è che nella bara era presente anche una rampa di scale, una campana da suonare in caso di risveglio e persino un tubo attraverso il quale respirare. L’elemento centrale era la finestra, posizionata sulla sua testa di modo che le persone potessero controllare se fosse vivo.
Il risultato della sua invenzione non portò altro che paura e inquietudine nelle persone che passavano e lavoravano presso il cimitero di New Haven, nel Connecticut. Ma in qualche modo si doveva pur fare no? Nel 1800 non esistevano di certo metodi per misurare il polso, la respirazione e l’attività cerebrale come oggi.
Ad ogni modo casi di morte apparente ce ne sono più di quanti si creda. Si tratta del fenomeno di Lazzaro e consiste nella ripartenza del battito dopo che un paziente è stato dichiarato morto.