Un tribunale italiano ha ordinato “misure preventive” richiedendo il blocco dei siti web di 15 fornitori di IPTV “pirata” nel paese. La denuncia è stata presentata dal massimo campionato di calcio italiano, la Serie A, dopo che i fornitori di IPTV avrebbero trasmesso partite in diretta senza permesso.
In comune con molti dei principali campionati di calcio in Europa, la Serie A italiana ha un problema continuo con la pirateria.
I siti con lettori di streaming incorporati mostrano regolarmente le partite di Serie A, ma forse la minaccia più grande è rappresentata dai servizi IPTV senza licenza. Questi offrono pacchetti di abbonamento che imitano da vicino e possono persino superare quelli forniti dai partner di trasmissione ufficiali della Serie A.
Ciò ha provocato una serie di azioni antipirateria, come quella ora denunciata dal gruppo antipirateria FAPAV (Federazione Antipirateria Audiovisiva). A seguito di una denuncia della Serie A e di una richiesta della Procura della Repubblica, il Tribunale di Roma ha emesso una sentenza preventiva che prevede il blocco in Italia di 15 siti web.
Bisogna agire in fretta
“Tra le modalità di accesso ai contenuti piratati, le IPTV illegali sono un fenomeno di grande rilevanza e con una crescente incidenza legato non solo ai contenuti audiovisivi ma anche agli eventi sportivi in diretta”, afferma il Segretario Generale della FAPAV, Federico Bagnoli Rossi.
“Secondo una ricerca FAPAV/Ipsos, cinque milioni di persone utilizzano questo metodo per guardare film, serie e programmi TV. Per quanto riguarda in particolare i contenuti sportivi, 4,7 milioni di persone hanno guardato eventi sportivi in diretta in maniera illegale”.
FAPAV afferma che questi tipi di servizi pirata non solo causano danni alle industrie dell’intrattenimento ma anche all’economia nel suo complesso. Di conseguenza, le persone colpite non possono più aspettare prima di agire per arginare il problema.