Quando un compagno di avventure ci lascia dopo circa 15 anni trascorsi insieme non è mai facile, anzi. A prescindere dal carattere più o meno forte della persona, affrontarlo rimane una delle imprese più difficili poste dalla vita sul cammino dell’uomo. Vi è anche chi per via della scomparsa dei propri animali domestici rimane tanto traumatizzato da non volerne più. Perché si instaura questo meccanismo nella mente umana, e perché viene così spesso sottovalutato?
Animali domestici: le parole degli esperti sul trauma
La morte del proprio animale domestico reca sempre molta sofferenza. Ciò che però non viene mai considerato è la conseguenza psicologica che questa ha su di noi. Un evento simile può condurre ad un vero trauma, che a lungo andare si trasforma in qualcosa di più grande. Finalmente però gli scienziati hanno deciso di far luce su questo importante aspetto.
“Quando le relazioni non sono ‘accettate‘ dalla società, è più probabile che le persone sperimentino un dolore privo di diritti dopo una perdita che non può essere risolta e può trasformarsi in un dolore complicato”, ha spiegato Colleen Rolland, presidente e specialista del lutto per la perdita di animali domestici.
Se le persone vengono derise per via della loro sofferenza dovuta alla scomparsa del proprio cane (ad esempio), di certo non avranno alcuna intenzione di cercare aiuto nel momento del bisogno. È per questa ragione che gli autori degli studi consigliano di supportare coloro che hanno subito una perdita preziosa con sessioni di consulenza di gruppo, di persona o come servizio virtuale, ma anche con arti e mestieri terapeutici per i bambini più piccoli.
“Quando un individuo perde un animale domestico, può essere un’esperienza traumatica, soprattutto data la forza dell’attaccamento, il ruolo svolto dall’animale nella vita dell’individuo, nonché le circostanze e il tipo di perdita“, lo dice la scienza. ha affermato infine Crossley.