Il meccanismo era indubbiamente molto intelligente, le vittime venivano contattate telefonicamente dagli stessi malviventi, i quali riuscivano a convincerle di essere operatori della banca, grazie anche ad un software che alterava il numero del chiamante, mostrandolo a display identico all’originale, oltre ad una talpa interna ad un istituto di credito. Questa infatti forniva tutti i dati dei clienti, essenziali per dare indubbiamente l’idea, al telefono, di essere chi dicevano di essere; raggiunto l’obiettivo principale, veniva inviato un messaggio di testo contenente un link, che il correntista doveva premere per collegarsi al conto corrente. Peccato che si trattasse di smishing, ovvero un link che puntava ad un server gestito dall’organizzazione, il quale registrava tutte le credenziali inserite, permettendo di accedere liberamente al conto.
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Il meccanismo ha portato ad un raggiro di ben 53 conti correnti, per un totale che supera gli 80mila euro, di prelievi ed acquisti di beni di lusso. Fortunatamente tutto si è concluso per il verso giusto, il 7 dicembre è stato arrestato dai Carabinieri di Firenze un casertano di 53 anni, sorpreso in flagrante mentre prelevava 2000 euro utilizzando una carta rubata ad una signora fiorentina.
La stessa, infatti, era stata da poco truffata, in attesa della consegna della carta, era stata contatta telefonicamente con la promessa di velocizzare la ricezione, previa consegna delle credenziali ad un complice.