Martedì l’autorità antitrust italiana ha dichiarato di aver aperto indagini su sette società energetiche, tra cui Eni ed Enel, per sospetta condotta illegittima nella fissazione dei prezzi dell’elettricità e del gas naturale.
Le aziende coinvolte, che comprendono anche Hera, Edison, A2A, ACEA e il gruppo francese Engie, rappresentano circa l’80% del mercato italiano, ha precisato l’autorità.
Ha sospeso la validità dei contratti dal 10 agosto di quest’anno al 30 aprile 2023 che ha consentito alle società di modificare i loro prezzi, in violazione di un decreto governativo del 9 agosto.
Sono state escluse dal provvedimento dell’Antitrust le variazioni di prezzo già in vigore prima dell’entrata in vigore del decreto.
Le autorità di regolamentazione dell’Unione Europea hanno chiuso l’indagine antitrust iniziata nel 2018 a danno di QatarEnergy a causa dell’insicurezza energetica dell’Europa, causata dalle decisioni di porre fine alla dipendenza dal gas russo.
L’Unione si sta destreggiando con una crisi energetica dovuta all’aumento dei prezzi del petrolio.
“La decisione si basa su un’analisi approfondita di tutte le prove pertinenti, comprese le informazioni ricevute da QatarEnergy e dagli importatori di gas europei“, ha dichiarato la Commissione europea in una dichiarazione, come riportato da Reuters.
La Commissione Europea aveva avviato un’indagine sui contratti ventennali del gas di QatarEnergy per le preoccupazioni sull’impatto sul “libero flusso di gas” all’interno dello Spazio economico europeo, e se le società del colosso petrolifero “ostacolassero lo sviluppo di un mercato unico del gas” bloccando l’economia dei 27 paesi. A sua volta, il Qatar ha interrotto i suoi progetti in Francia e Belgio, oltre a sospendere i suoi investimenti europei e le forniture di GNL.