Il nuovo aggiornamento di “Emergency SOS” consente ai dispositivi di connettersi attraverso una serie di satelliti tra quelli presenti nelle vicinanze. Se il dispositivo non riesce a connettersi né alla rete cellulare né ad una qualsiasi rete Wi-Fi nei paraggi, questo sistema satellitare permetterà ugualmente di connettersi ad Internet. Il sistema è stato recentemente lanciato negli Stati Uniti e in Canada. Ora si sta diffondendo anche altrove, soprattutto nel Regno Unito e in gran parte dell’Irlanda, della Francia e della Germania. In Italia, per il momento, non è ancora possibile utilizzarlo.
Apple ha annunciato la nuova funzione che trasforma gli iPhone in satelliti durante la presentazione dei suoi nuovi iPhone 14 a settembre. Il sistema Emergency SOS, nelle zone in cui è possibile utilizzarlo, dovrebbe funzionare su tutti i modelli più recenti oltre alla serie di iPhone 14. Secondo quanto dichiarato dall’azienda, il progetto è in lavorazione da anni ma soltanto adesso è stato possibile implementarlo senza interferire con le restanti funzioni di cui i dispositivi Apple dispongono.
Il progetto è nato diversi anni fa e a quei tempi sembrava un’idea folle, secondo quanto dichiarato dall’azienda. Gli ultimi sviluppi e le ultime tecnologie hanno cambiato la visione di Apple e il progetto è diventato finalmente realtà. L’idea di per sé è sempre esistita, anche più di qualche anno fa. Tuttavia, è la sua concreta realizzazione ad essere rivoluzionaria. Infatti, Apple così come anche altre aziende hanno più volte provato a lanciare una funzione simile, ma con scarsi risultati. Spesso il satellite dedicato necessario per portare avanti questa tipologia di progetto presenta più contro che pro. Il satellite necessario rischia di essere troppo grande, costoso e progettato male. Tuttavia, Apple non ha alcun dubbio sulla riuscita di questo progetto.
Non sono mancate, ovviamente, le complicazioni e gli intoppi. Ad esempio, uno dei primi problemi da subito riscontrato dal team dell’Apple che si sta occupando del sistema Emergency SOS era lo smartphone stesso. Per essere certi che il sistema funzioni, l’ideale sarebbe inserire un’antenna direttamente sullo smartphone, ma l’azienda ha fatto il possibile affinché non fosse in alcun modo necessario modificare l’estetica, e non solo, dei suoi dispositivi.
Inoltre, è stato fondamentale assicurarsi che il software integrato in tutti gli ultimi dispositivi fosse effettivamente in grado di comunicare con i satelliti. Questo comporta nuovi aggiornamenti, un algoritmo apposito e altamente personalizzato che riduce le dimensioni di elementi quali le dimensioni dei messaggi di testo. La comunicazione via satellite, tuttavia, deve rappresentare una valida alternativa in assenza di altri tipi di segnali, non un’ulteriore fonte di stress per l’utente.
Non sono solo le componenti software e hardware ad aver dato del filo da torcere all’Apple. L’azienda ha dovuto affrontare anche una terza difficoltà riscontrata spesso durante la realizzazione di Emergency SOS: le infrastrutture. “Per aiutarti a connetterti quando ne hai bisogno, dobbiamo metterti in contatto con un punto di accesso di pubblica sicurezza’, o PSAP”, afferma Veron.
In quest’ottica, Apple ha creato dei centri che hanno formato professionisti il cui compito è proprio garantire che i messaggi inviati tramite sistema Emergency SOS siano recapitati al mittente senza problemi. In Europa è più complicato di così. La maggior parte dei servizi di emergenza europei non accetta messaggi di testo, mentre negli Stati Uniti la maggior parte delle comunicazioni vanno direttamente al PSAP. Quindi, sono effettivamente necessarie persone reali per rispondere al telefono per conto di un’altra persona.
La funzione SOS via satellite inizia a funzionare molto prima che tutto accada. Quando la funzione è attiva, al dispositivo vengono inviate informazioni su dove si trovano in quel momento i 24 satelliti che si possono utilizzare per comunicare, in modo che vengano intercettati più facilmente. Ancor prima che tu possa utilizzare la funzione, sarà già tutto pronto. Apple ovviamente si augura che nessuno abbia mai bisogno di utilizzare questa funzione, poiché lo scenario che l’azienda immagina è la necessità che si potrebbe avere di chiedere aiuto ad esempio quando si verifica un incidente.
L’azienda ha puntato molto alla protezione dei suoi utenti, non solo con Emergency SOS ma anche con un’altra funzione pensata per dare una mano in caso di incidenti: Crash Detection. Questa funzione consente ai nuovi telefoni e agli ultimi Apple Watch di rilevare se il rispettivo proprietario è in qualche modo coinvolto in incidente stradale. I soccorsi verranno chiamati in automatico grazie a questa funzione. Le due opzioni, come facilmente immaginabile, si completano. Se siete coinvolti in un incidente, Crash Detection chiamerà per voi i soccorsi e in assenza di segnale lo farà grazie ad Emergency SOS. L’intento di Apple è sicuramente nobile e se tutto dovesse funzionare come promesso, queste due funzioni potrebbero salvare delle vite.
Emergency SOS è più facile di quel che può sembrare. Innanzitutto, se l’iPhone non riesce a captare alcun segnale, apparirà sullo schermo la modalità SOS. Prima di attivarla a pieno, il dispositivo cercherà altri gestori cui agganciarsi. Se anche questo tentativo dovesse rivelarsi fallimentare, Emergency SOS permetterà il passaggio alla modalità satellitare. Se non dovessero esserci problemi di connessione effettivi, l’utente può ugualmente sfruttare questa funzione in casi d’emergenza. Per farlo basterà premere a lungo o cinque volte tasto d’accensione e del volume.
In alcuni casi, l’utente sarà guidato attraverso una sorta di questionario che permetterà di fornire tutte le informazioni ai soccorritori. Ad esempio, indicando il tipo di incidente e specificando che tipo di aiuto potrebbe essere necessario. Il questionario non solo consente di fornire più informazioni possibile ma permette anche di inviare solo quelle essenziali, evitando risposte prolisse che potrebbero allungare i tempi necessari per elaborare una qualsiasi richiesta.
Gli utenti sono anche guidati durante la fase di connessione al satellite più vicino. Il dispositivo segnalerà all’utente se è necessario spostarsi o posizionare il dispositivo in un modo ben preciso. In questo modo sarà possibile connettersi al satellite giusto, solitamente quello più vicino. Può capitare che non ci siano satelliti disponibili, a seconda della posizione e di eventuali ostacoli. La guida aiuterà anche in questo caso.
Apple ha integrato anche un’altra funzione, ancora in modalità demo, che è possibile trovare direttamente nella pagina delle Impostazioni. Questa funzione permette agli utenti di agire da soli, senza alcuna guida, per attivare la funzione d’emergenza. Un’opzione simile ad Emergency SOS ma riservata ad altri scopi. La demo di questa funzionalità collega gli iPhone a satelliti reali e li guida attraverso un questionario molto simile a quello citato poco fa, ma senza connettersi ai servizi d’emergenza. Ciò consente agli utenti anche solo di testare la funzione senza sprecare il tempo dei soccorritori. In questo modo non saranno colti alla sprovvista in caso di reale necessità.
Apple voleva assicurarsi che gli utenti “potessero capire in prima persona come ci si sente e impostare le giuste direttive, senza correre il rischio di contattare effettivamente i servizi di emergenza”. Si tratta anche in parte di limitare le aspettative sul buon funzionamento della funzione. I messaggi possono richiedere 15 secondi per essere inviati anche con condizioni ottimali e i satelliti possono non essere visibili mentre vengono utilizzati.
Le funzionalità satellitari introdotte da Apple nei dispositivi più recenti includono anche delle funzioni di tutt’altra entità. In particolare, se si desidera inviare la propria posizione a qualcuno ma si è ad esempio in campeggio o in una zona con poco segnale, sarà possibile agganciarsi via satellite. I due sistemi sono isolati tra loro in modo tale che quello riservato ai casi d’emergenza non sia ostacolato.
Per ora, tutto questo è gratuito per i primi due anni. Precisiamo che ad esempio una persona che vive in Italia può andare nel Regno Unito, dove queste funzioni sono presenti, e utilizzare Emergency SOS o una delle altre funzioni citate. Tuttavia, questo non darà il via al conto alla rovescia. I due anni hanno inizio solo nel momento in cui il servizio è disponibile nel proprio Paese.
Apple deve ancora annunciare cosa accadrà al termine del fatidico periodo di due anni: ha solo dichiarato che la funzionalità sarà inizialmente gratuita e non che sarà a pagamento in seguito. Si tratta d’altronde di “un ambiente dinamico e in continua evoluzione”. I satelliti hanno già contribuito a salvare tante persone negli Stati Uniti, dove lo strumento è disponibile da settimane. L’equipaggio di una barca capovolta è stato salvato, ad esempio, proprio grazie a questi servizi offerti da Apple. Un’altra persona, invece, nelle zone più remote dell’Alaska è riuscita a chiedere aiuto.
L’azienda senza dubbio spera che ci siano meno storie possibili da raccontare, dal momento che SOS via satellite è il tipo di strumento che nessuno vorrebbe mai usare. Ma se mai dovesse risultare utile, l’azienda spera di poter fornire la giusta assistenza e le soluzioni più appropriate in tempi brevi.