In precedenza, gli scienziati pensavano che il composto fosse composto solo ed esclusivamente dagli actinobatteri, i quali possono essere trovati facilmente in molteplici ecosistemi, dai sistemi marini e d’acqua dolce al suolo.
In più, sembra anche che queste vongole siano capaci di poter sopravvivere in habitat estremi e molto fangosi dove c’è abbondanza di batteri. Di fatti, proprio per questo motivo, riescono a produrre, immagazzinare e secernere eritromicina
.“Questo è un lavoro piuttosto sorprendente“, afferma a Chemistry World il chimico biomolecolare della Goethe University Martin Grininger. “Spesso è difficile dire da dove provenga la sintesi, se provenga da batteri che vivono all’interno del sistema eucariotico o dall’animale stesso. Hanno affrontato questo problema con dettagli ancora ineguagliati.”
Possiamo ben capire che si tratta di un’eccellente notizia, poiché se l’eritromicina è realmente sintetizzata all’interno delle vongole stesse, ciò starebbe a significare che è prodotta mediante un tessuto animale. Questa scoperta potrebbe dunque spianare seriamente la strada l’ingegnerizzazione genetica degli animali e portare alla creazione di altri antibiotici ancora più potenti.
La scoperta è ancora da confermare al 100%. Tuttavia, sappiamo per certo che comunque questa vongola speciale ci protegge da tantissimi virus.