Il Sottosegretario, in una lettera pubblica inviata al direttore del Corriere della Sera, ha voluto fare chiarezza e spiegare che il Governo non ha alcuna intenzione di cancellare l’identità digitale ma di averne solamente una che sia gestita dallo Stato. In soldoni, vorrebbero occuparsi solamente della Carta d’Identità Digitale, una sicurezza dal 1931.
Tuttavia, nella lettera vengono anche messi in evidenza i limiti della Carta d’Identità Elettronica, come i tempi di rilascio fin troppo lunghi e la scarsa affinità con PC e smartphone.
“Si tratta di questioni già note e che oggi stiamo quindi affrontando. Vorremmo lavorare per assicurare il rilascio della CIE da remoto, a costo zero e in 24 ore, e per garantirne la sua usabilità, attraverso soluzioni semplici almeno quanto lo SPID
” afferma Butti nella lettera.“Un’idea potrebbe essere chiedere loro un supporto alla migrazione a CIE, favorendo una transizione negoziata tra i due sistemi. Sia SPID che CIE sono “identità digitali EIDAS”, notificate a Bruxelles. La migrazione andrà pertanto gestita a livello europeo, spiegandone il senso e, soprattutto, notificando tempestivamente eventuali variazioni tecnologiche necessarie a rendere la CIE più usabile. A beneficio dei nostri cittadini e delle nostre imprese” continua.
Questa idea è nata principalmente per semplificare la vita dei cittadini, in modo da rendere maggiormente accessibili i servizi digitali. In più, un cambiamento di questo tipo secondo Butti potrebbe anche essere favorevole per le casse dello Stato italiano.