Se sei talassofobico ti consigliamo di andare oltre questo articolo, perché stiamo per parlare di una cosa molto inquietante che riguarda l’Oceano Pacifico e i suoi fondali marini. Correva l’anno 1997 quando un gruppo di scienziati impegnato nell’analisi delle registrazioni dei vulcani sottomarini, udì un terribile rumore. Era forte e a bassissima frequenza sugli idrofoni, ma di cosa si trattava?
Oceano Pacifico: l’origine del rumore marino
Quel clamoroso rumore prese il nome di “Bloop” e si cercò di capire se si trattasse di un’esercitazione militare segreta, di un calamaro gigante, di balene blu o addirittura di una nuova creatura del mare. “Abbiamo preso in considerazione ogni possibilità, inclusa l’origine animale“, ha confessato durante un’intervista a The Atlantic Christopher Fox, capo scienziato dell’Acoustic Monitoring Project del NOAA’s Pacific Marine Environmental Lab.
Il tonfo rimase nell’ombra per molto tempo, fino a quando nel 2005 gli scienziati non avviarono un’indagine specifica. Dopo ben sei anni il risultato venne a galla e nel 2011 l’azienda scoprì cosa fosse il bloop. Si trattava semplicemente della rottura di una piattaforma di ghiaccio che si stava staccando da un ghiacciaio antartico.
“Ogni anno ci sono decine di migliaia di quelli che chiamiamo ‘sismi di ghiaccio’ provocati dalla rottura e dallo scioglimento del ghiaccio marino e del ghiaccio che si stacca dai ghiacciai nell’oceano, e questi segnali sono molto simili nel carattere al bloop”, ha dichiarato Robert Dziak, del Pacific Marine Environmental Lab del NOAA.
Insomma, ancora una volta la mente umana ha scelto di viaggiare molto lontano, per poi scoprire che si trattava semplicemente di un ghiaccio in rottura.