La genetica continua a compiere dei passi da gigante nella ricerca, e un esempio palese di ciò emerge da un nuovo studio coordinato dal centro di ricerca per le scienze biomediche “Alexander Fleming” in Grecia. Il centro è riuscito infatti a calcolare che ci sono ben 155 nuovi geni di origine spontanea in piccolissime sezioni del nostro DNA.
Gli scienziati hanno creato una specie di albero genealogico degli esseri umani andando a confrontare le varie specie di vertebrati. Andando a valutare e osservare i rapporti esistenti tra i vari geni, sono stati capaci di specificare le nuove sezioni presenti nel nostro DNA. È necessario mettere in evidenza che i geni hanno la capacità di nascere mediante la duplicazione di altri geni che già esistano. Ciononostante, questi pare che riescano a nascere da zero
.Il principale autore dello studio, il dott. McLysaght, ha affermato: “Il Dna di dimensioni così piccole è proprio al limite di ciò che si può analizzare ed è quindi difficile anche solo capire se si tratta di qualcosa di significativo dal punto di vista biologico“.
Anche se ci sono state delle difficoltà oggettive in questo studio, il gruppo di ricerca è riuscito comunque a carpire che alcuni di questi frammenti specifici sono collegati a delle malattie. Infatti, ben 44 di questi sono associati a difetti di crescita nelle cellule coltivate in laboratorio. Tra questi ce n’è addirittura uno che svolge un ruolo chiave nel tessuto cardiaco dell’uomo.
Questo è senza ombra di dubbio un passo in avanti gigantesco nel campo della genetica, essendo che alcuni di questi micro-geni pare che siano associati a delle malattie come la distrofia muscolare e la retinite pigmentosa.
Riuscire a definire il ruolo di questi nuovi geni sarebbe fondamentale per la diagnosi precoce e per il loro trattamento tempestivo. Come visto anche dai Gene Drive, progredire in ambito genetico sarà fondamentale per tutta l’umanità.