Sappiamo tutti che le persone trattano i loro cani come bambini, ma i cani pensano agli umani come genitori? Gli scienziati credono di sì.
Il poeta del XVI secolo John Donne ha scritto notoriamente la frase ormai comune, “nessun uomo è un’isola“, il che significa che le persone hanno istintivamente bisogno di relazioni e interazione con altri esseri umani per essere felici.
La ricerca ha dimostrato che questa idea si estende oltre gli esseri umani e include altri animali, compresi i nostri amici cani addomesticati, che sviluppano uno speciale legame infantile con i loro proprietari, secondo gli scienziati dell’Università di Medicina Veterinaria di Vienna (Vetmeduni Vienna).
“Una delle cose che ci ha davvero sorpreso è che i cani adulti si comportano nei confronti dei loro padroni come fanno i bambini umani“, ha affermato Lisa Horn del Vetmeduni Messerli Research Institute.
Secondo l’università, i cani sono stati strettamente associati agli esseri umani per circa 15.000 anni. Gli animali sono così ben adattati alla convivenza con gli esseri umani che, in molti casi, il proprietario sostituisce il bisogno di connessione con altri cani e assume il ruolo di principale partner sociale. Il rapporto tra proprietari di animali domestici e cani risulta essere molto simile al profondo legame tra i bambini e i loro genitori.
Un aspetto del legame tra uomo e cane è il cosiddetto “secure base effect” che si trova anche nel legame genitore-figlio. In sostanza, i bambini umani usano la presenza del padrone come base sicura quando si tratta di interagire con l’ambiente. Questo comportamento non era stato ben esaminato nei cani fino a quando Horn non ha deciso di dare un’occhiata più da vicino.
Un comportamento “naturale” per molte persone
Ha esaminato le reazioni dei cani in tre diverse condizioni: “proprietario assente“, “proprietario silenzioso” e “proprietario incoraggiante“. I cani sembravano molto meno desiderosi di lavorare per il cibo quando i loro padroni non erano presenti rispetto a quando lo erano. Sorprendentemente, se un proprietario avesse ulteriormente incoraggiato il cane durante il compito o fosse rimasto in silenzio, avrebbe avuto poca influenza sul livello di motivazione dell’animale.
In un esperimento, Horn e i suoi colleghi hanno sostituito il proprietario con una persona sconosciuta. Gli scienziati hanno osservato che i cani difficilmente interagivano con gli estranei e non erano significativamente più interessati a cercare di ottenere la ricompensa del cibo rispetto a quando questa persona era assente. I cani erano molto più motivati solo quando era presente il loro padrone.
I ricercatori hanno concluso che la presenza del proprietario è importante affinché l’animale si comporti in modo sicuro.
I ricercatori hanno in programma di indagare ulteriormente il sorprendente parallelo tra cani e bambini attraverso studi comparativi diretti con un focus specifico sulla traccia dell’evoluzione del comportamento nei cani.