Il 20 dicembre scorso è iniziata ufficialmente la consultazione pubblica da parte dell’AGCOM per quanto concerne l’applicazione del regolamento in materia di tutela del copyright. Si attendono con ansia nuovi risvolti, soprattutto per quanto riguarda il possibile addio del “pezzotto“, soprannome dell’IPTV.
Di fatto, pare che l’AGCOM abbia intenzione di chiudere tutti i siti che vendono servizi di pay-tv a un prezzo ridotto in soli 30 minuti. Questa incredibile tempestività è stata anche stabilita da un emendamento presentato alla legge di bilancio da alcuni senatori. Andiamo subito a scoprire di seguito maggiori dettagli a riguardo.
IPTV e pezzotto: ecco quali saranno le misure dell’AGCOM
Il presidente dell’AGCOM Federico Bagnoli Rossi ha affermato che “si tratta di rafforzare i poteri di intervento di AGCOM per contrastare l’offerta illegale di contenuti audiovisivi live, con particolare riferimento alle manifestazioni sportive e di rendere tali poteri esercitabili con la massima tempestività, elemento questo fondamentale per contrastare in modo efficace la diffusione illecita dei contenuti audiovisivi. È indispensabile, infatti, agire nei primi minuti di inizio degli eventi live, in particolare per quanto concerne le manifestazioni sportive. Ringraziamo pertanto l’Autorità ed il Commissario Massimiliano Capitanio, relatore della delibera, per questo passaggio fondamentale e auspichiamo che si possa condividere, in fase di consultazione pubblica, l’opportunità di valutare di estendere il perimetro di intervento anche al settore audiovisivo e alle prime visioni cinematografiche”.
Nella relazione che FAPAV (Federazione anti-pirateria audiovisiva) vuole presentare all’AGCOM, l’attenzione sarà principalmente sulla diffusione illegale di film, serie tv e programmi sportivi live che ha raggiunto il 43% della popolazione italiana.
“Proprio gli eventi sportivi in particolare, secondo gli ultimi dati FAPAV/Ipsos, registrano una crescita dell’incidenza che nel giro di pochi anni è passata dal 10 al 23%. La stima del danno potenziale in termini di fatturato, perso direttamente a causa della mancata fruizione di film e serie/fiction piratati, è pari a 673 milioni nel 2021 e se parliamo di mancata fruizione legale di sport live a causa di comportamenti illegali, la stima si attesta a 267 milioni di euro” spiega FAPAV. Il suddetto, infine, si è soffermato particolarmente anche sull’impatto che hanno questi dati sui posti lavoro e su tutto il sistema lavorativo italiano in questo ambito.