La missione Artemis promette di riportare l’uomo sul satellite nel 2024, dopo oltre sessant’anni. Si tratta di un obiettivo ambizioso che richiederà molti fondi e molto tempo per essere raggiunto, ma sembra più vicino che mai dopo che la navicella Orion è scesa a terra l’11 dicembre. Considerando le sfide che dobbiamo affrontare per tornare sul nostro satellite, il fatto che dodici uomini siano atterrati negli anni ’60 può sembrare incredibile. I fattori che hanno reso possibile quell’impresa sono diversi.
Anche se può sembrare irrilevante, la mancanza di fondi è stata per anni l’ostacolo principale che ha impedito agli astronauti di tornare sulla Luna. Secondo un rapporto del 2005, un nuovo programma di allunaggio costerebbe 104 miliardi di dollari, quindi non sarebbe economico. Questo è in contrasto con la missione Apollo, che è costata agli Stati Uniti l’equivalente di 120 miliardi di dollari attuali.
Luna, l’uomo potrebbe ritornarci nel 2024
Tuttavia, i vincoli finanziari non sono l’unica cosa che ci impedisce di tornare sulla Luna. Fino a questo momento, ogni presidente degli Stati Uniti aveva un obiettivo diverso e i progressi spaziali venivano talvolta annullati dopo un’elezione. È successo con Bush, il cui successore, Obama, ha eliminato il programma Constellation (che mirava a riportare l’uomo sulla Luna) a favore della costruzione del razzo Space Launch System (SLS).
Anche i rischi sono una considerazione cruciale; negli anni ’60 se ne sono presi molti, a volte senza rendercene conto. Il progetto ha avuto successo, ma nel 2022 è stato deciso che non si potevano rischiare vite umane per tornare al nostro satellite. Sebbene gli Stati Uniti fossero motivati in parte dal desiderio di vendetta nei confronti della Russia, la strada verso la Luna non fu priva di ostacoli e contrattempi lungo il percorso.
Si pensi all’incendio della rampa di lancio dell’Apollo 1, che causò la morte di tre astronauti; all’Apollo 4, che fu assemblato sul posto con parti fabbricate in diverse parti del Paese e volò per la prima volta senza alcun test precedente (e in questo caso ebbe successo); all’Apollo 13, che vide l’esplosione di un serbatoio di ossigeno liquido; e infine all’arrivo di Neil Armstrong sulla Luna, dove dovette navigare intorno a crateri e rocce per trovare un posto sicuro dove atterrare (finendo quasi il carburante).
L’uomo è atterrato sulla Luna negli anni Sessanta grazie a una confluenza di fattori, tra cui fortuna, finanziamenti e desiderio di successo; se tornerà nel XXI secolo, sarà il risultato dei progressi tecnologici.