La causa intentata sabato per conto di un gruppo di residenti di New York e utenti Apple, sostiene che la tecnologia del pulsossimetro che misura i livelli di ossigeno nel sangue sia “significativamente meno accurata nella misurazione dei livelli di ossigeno nel sangue in base al colore della pelle”. Si basa su studi condotti durante la pandemia del Covid-19 che hanno confermato il “pregiudizio razziale” della pulsossimetria.
L’azienda non ha ancora rilasciato delle dichiarazioni in merito e non è la prima volta che accade qualcosa di simile per Apple, così come per altre aziende della sua portata. L’attenzione dei brand verso tematiche importanti e sensibili talvolta è assente o deludente rispetto alle aspettative
degli utenti e delle comunità. Potrebbe trattarsi di una sorta di “semplice svista” e poca cura e attenzione ai dettagli, in questo caso. Tuttavia, l’azione legale intentata fa perno proprio su questo concetto, non dovrebbero esserci più sviste di questo genere.Siamo ormai nel 2023, sappiamo che le tecnologie tendono a discriminare – anche se involontariamente – a causa della scarsa quantità o qualità di dati a disposizione nei server di partenza. Le aziende dovrebbero assicurarsi che ciò non accada più, ribadiscono gli utenti che si sono occupati di dare il via a questa causa legale. Non ci resta che aspettare per vedere quale sarà la prossima mossa dell’azienda.