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Partita IVA sotto stretto controllo, dal 2023 partirà il nuovo algoritmo contro l’evasione fiscale

Il fenomeno dell’evasione fiscale continua ad essere centrale nei dibattiti politici non solo interni al nostro Paese ma anche a livello europeo. Per questo il governo sta progettando e defininendo nuovi sistemi di controllo fiscale, anche l’Ue chiede rinforzi in questo senso.

Tra le novità già annunciate dal governo Meloni, ci saranno i controlli per chi non accetta la dichiarazione dei redditi precompilata direttamente dall’Agenzia delle Entrate.

Il fisco, infatti, può decidere di avviare specifici controlli sulle dichiarazioni dei redditi che, però, di norma non vengono effettuati sulle dichiarazioni dei redditi presentate con il modello 730 precompilato accettato senza modifiche. Sono poi previsti e non solo attraverso un modulo precompilato, ma con costi non modificati.

In ogni caso, l’intermediario deve sempre verificare che le informazioni presentate dal contribuente e inserite nel modulo precompilato siano le stesse di quelle inviate tramite la tessera sanitaria, ma non è più tenuto a conservare fatture e ricevute relative allo stato di salute del contribuente.

In particolare, riguarda il nuovo algoritmo anti-evasione basato sull’interconnessione tra le banche dati dell’Anagrafe Tributaria che dovrebbe essere utilizzato per definire, a livello centrale, apposite liste selettive di contribuenti a maggior rischio di evasione da rendere poi note alle strutture periferiche dell’Agenzia delle Entrate e che nascono dall’intersezione tra i dati presenti nell’Archivio dei rendiconti finanziari e le altre informazioni in possesso dell’Amministrazione Finanziaria.

Novità per le partite IVA

Infine, secondo quanto recentemente deciso, le nuove norme relative ai controlli fiscali riguardano le partite IVA forfetarie nel 2023. Si apprestano infatti ad entrare in vigore dal prossimo anno. In particolare, è stato stabilito che chi chiude una Partita IVA e poi vuole riaprirla può farlo come:

  • lavoratore autonomo;
  • imprenditore individuale;
  • legale rappresentante della società;
  • associazione o ente, dotato o meno di personalità giuridica, costituito successivamente al provvedimento di revoca della partita IVA.

Ma la riapertura della partita IVA sarà possibile solo a condizione che venga prima rilasciata una polizza fidelussoria o fideiussione bancaria per un periodo di tre anni dalla data di emissione e per un importo non inferiore a 50 mila euro.

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Pubblicato da
Simone Paciocco