Ogni abitudine a cui l’essere umano si rimette, come ad esempio mangiare sempre un determinato cibo o magari recarsi sempre al solito posto in determinati giorni della settimana, possono spesso non avere successo nel momento in cui non dovessero essere abitudini spontanee. A quanto pare, secondo quel che alcune ricerche riportano, servono circa 21 giorni per creare un’abitudine, ma bisogna precisare diverse cose.
Ogni comportamento ha storia a sé e alcuni potrebbero impiegare tempi maggiori per diventare parte integrante di una persona. Anche più di tre settimane secondo alcuni esperti del settore.
Questo è quanto afferma il celebre psicoterapeuta Mark Vahrmeyer: “È facile capire perché molti si riferiscono a questa cifra. “È concreto e la fa sembrare molto realizzabile. La verità, tuttavia, è che più è complessa l’abitudine e più tempo richiede.”
Stando alla definizione ufficiale, un’abitudine non è altro che un comportamento diventato automatico, magari formandosi in maniera deliberata o involontaria. Non sono sempre decisioni consapevoli dal momento che non vanno a verificarsi all’interno della corteccia prefrontale, ovvero quella parte del cervello definita come ragionevole e in grado di prendere delle decisioni. Più in particolare sembrerebbe che si verifichino all’interno dei gangli della materia grigia, gruppi di neuroni o di cellule nervose che sono fondamentali per gli sviluppi emotivi o anche per l’apprendimento.
La ripetizione risulta fondamentale al fine della formazione. Stando alle parole di Alyssa Roberts, ricercatrice di disturbi alimentari all’Università del Minnesota, “le abitudini si formano attraverso un processo noto come assuefazione che si verifica quando un comportamento viene ripetuto abbastanza volte e il cervello si adatta alla routine rendendo automatica la risposta.”