In questi dodici mesi del 2022 c’è stato un vero e proprio boom nel mercato degli affitti in Italia, il regime di cedolare secca ha continuato a registrare una netta preferenza tra i proprietari di immobili offerti in locazione. Nei prossimi mesi, all’inizio del 2023, la domanda dovrebbe essere sostenuta, principalmente a causa del forte aumento dei tassi di interesse sui mutui, e gli affitti dovrebbero essere piuttosto elevati.
Diamo uno sguardo più da vicino al mercato degli affitti domestici in Italia, compresi i trend 2022 e le prospettive 2023.
“Possiamo dire che il 2022 è stato l’anno degli affitti, cioè l’anno in cui la domanda di alloggi in affitto in Italia è davvero decollata; l’anno in cui i valori locativi, grazie proprio alla sovrabbondanza di domanda, hanno quasi raggiunto nuovamente i livelli del 2008/2009, prima della crisi finanziaria. Ma, soprattutto, il 2022 è l’anno in cui l’offerta non tiene il passo con la domanda: quello che il mercato può offrire in termini di immobili disponibili è, in tutta Italia e quasi senza distinzione tra grandi e piccole città, insufficiente e scarso”.
Quanto ha influito il rialzo dell’inflazione
“Anche quest’anno abbiamo registrato una netta preferenza per il regime cedolare secco italiano sull’IRPEF (il 91% dei locatori opta per questa cedolare secca”) e quindi non è possibile applicare l’aumento nella maggior parte dei contratti stipulati. Proviamo però a fare un confronto e ci rendiamo conto che se questi fossero i tassi di aumento per un po’, forse più di un locatore potrebbe iniziare a ritenere che valga almeno la pena riflettere sulla questione. Diversa è la situazione con i contratti commerciali per i quali gli aumenti sono applicati con grave aggravio per le attività commerciali”.
Gli affitti aumenteranno nel 2023?
Per rispondere a questa domanda sull’aumento degli affitti in Italia, ecco un esempio: se sono proprietario di un immobile locato a 700 euro al mese con contratto libero di 4 anni + 4, allora moltiplicherò 700 per 11,8% ( Indice Istat di ottobre) per ricavare 82,6 euro, che posso arrotondare a 83 euro, poi manderò un messaggio all’inquilino avvisandolo che dovrà pagarmi 783 euro invece di 700 euro, all’anno il guadagno è di 996 euro euro.
Mentre le richieste degli studenti costituiscono il 25,6 per cento del totale delle richieste di affitto pervenute nei capoluoghi di regione nel 2022, con un incremento di quasi 4 punti percentuali rispetto al 2021; il 31,6 per cento delle richieste proviene invece da lavoratori, uno dei principali obiettivi degli inquilini, ancora una volta in aumento di oltre 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente.
A tale incremento si contrappone il rispettivo calo delle richieste di locazione di un’abitazione principale, non per motivi di lavoro o di studio, ma per semplici esigenze abitative, scelta che riteniamo rappresenterà sempre più una valida alternativa all’acquisto, sia per ragioni economiche che culturali.