Il settore delle batterie di accumulo di energia elettrica, comprese quelle utilizzate per la ricarica di veicoli elettrici, è in procinto di subire una rivoluzione grazie all’emergere di diverse nuove tecnologie.
Batterie di sabbia: il futuro vede partecipi quelle senza cobalto, con silicio e al polistirene
Nano Diamond Battery ha sviluppato una batteria che si basa sul riciclaggio delle scorie radioattive prodotte da centrali nucleari disattivate e che dovrebbe avere una durata di 28.000 anni. Va sottolineato che l’utilizzo di batterie senza cobalto, come quelle sviluppate da un’azienda cinese, offrono una maggiore autonomia e durata e allo stesso tempo possono aiutare a prevenire il lavoro minorile spesso legato all’estrazione del cobalto in Congo.
Altre tecnologie promettenti includono le cosiddette “batterie di sabbia“, che si servono del silicio al posto della grafite e promettono prestazioni fino a tre volte superiori. Infine la nuova 4680 di Tesla, che offre una potenza sei volte superiore a quella delle batterie convenzionali, una maggiore autonomia, un costo inferiore e una durata di vita più lunga.
NAWA Technologies ha inoltre brevettato un elettrodo di carbonio che utilizza nanotubi di carbonio allineati verticalmente e che dovrebbe aumentare la potenza della batteria di dieci volte, l’accumulo di energia di tre volte e la durata della batteria di cinque volte. Infine, le batterie al polistirene, sviluppate da un’azienda giapponese, offrono prestazioni migliori rispetto a quelle al litio e sono realizzate con materiali facilmente disponibili e riciclabili.
In sostanza, il principio alla base di questo progetto è il riciclaggio delle scorie radioattive provenienti da centrali nucleari e reattori in disuso. La grafite radioattiva, che è stata a contatto con l’uranio, viene trasformata in diamanti sintetici che vengono utilizzati per alimentare le batterie, rendendo la durata infinita.