Il principio di fondo che guida le indagini della Guardia di Finanza in materia di evasione fiscale è il seguente: il livello di redditi dichiarati deve corrispondere al tenore di vita del contribuente. Se vi è uno scostamento sospetto, gli addetti possono avviare un accertamento. In questo caso, è importante considerare due elementi (che vedremo qui di seguito)
Guardia di Finanza: nel 2023 tutto potrebbe cambiare
Innanzitutto, è importante comprendere quali siano le spese che possono attirare l’attenzione della Guardia di Finanza e che potrebbero essere considerate provocatorie. Inoltre, è fondamentale ricordare che in caso di accertamento, l’onere della prova ricade sul contribuente, il quale deve dimostrare che il proprio reddito e il proprio tenore di vita sono compatibili. Non spetta agli inquirenti dimostrare l’incompatibilità.
Inoltre, è importante tenere presente che nel 2023 le regole in materia di evasione fiscale potrebbero essere soggette a cambiamenti, pertanto è sempre consigliabile informarsi e tenersi aggiornati. Detto questo, bisogna tener conto che il contribuente deve fornire tutti i chiarimenti richiesti e presentare le prove del proprio comportamento corretto.
L’Agenzia delle entrate effettua controlli sugli investimenti immobiliari e mobiliari, come fondi d’investimento, certificati di deposito, valuta estera, oro e numismatica, nonché sulle spese personali come abbonamenti pay TV, giochi online, cavalli, alberghi e viaggi organizzati. Vengono inoltre verificati i costi relativi all’abitazione, come mutui, ristrutturazioni, collaboratori domestici, elettrodomestici, telefonia fissa e mobile, assicurazioni e contributi previdenziali e istruzione. Anche le spese per attività sportive e ricreative e altre considerate significative dall’Agenzia delle entrate, come donazioni in denaro a favore di onlus e spese veterinarie, possono essere oggetto di controllo.