L’Intelligenza artificiale continua a fare passi da gigante tanto da arrivare a sostituire gli avvocati. A dimostrarlo vi è uno studio di recente pubblicazione su una rivista scientifica del Regno Unito.
Intelligenza Artificiale: il progetto del futuro spaventa il genere umano
L’algoritmo sviluppato da DoNotPay, basato sull’IA, guiderà un imputato durante un procedimento giudiziario, dando consigli su cosa dire ai giudici e ai pubblici ministeri attraverso uno smartphone. I ricercatori presentano questo sistema come il “primo avvocato robot al mondo” con l’obiettivo di “combattere le corporazioni, sconfiggere la burocrazia e citare in giudizio chiunque premendo un pulsante”.
Il progetto ha sollevato molte preoccupazioni riguardo al futuro del lavoro legale e alla possibilità di sostituire gli avvocati con una macchina. Gli sviluppatori di DoNotPay sostengono che gli avvocati chiedono troppi soldi solo per copiare e incollare documenti e che quindi dovrebbero essere sostituiti dalle macchine. L’utilizzo di intelligenze artificiali nel processo giudiziario è un tema caldo e controverso. Difatti da un lato, c’è il potenziale per rendere il processo più efficiente e meno costoso, ma dall’altro c’è la preoccupazione per la possibile sostituzione degli avvocati e la perdita di competenze umane nella difesa dei diritti dei cittadini.
Anche se questa iniziativa potrebbe risultare utile in alcuni casi, in molti si chiedono se l’IA sarà mai in grado di risolvere aspetti legati alla giustizia che non possono essere risolti semplicemente attraverso un algoritmo. In ogni caso, è importante che le autorità legali e i ricercatori continuino a lavorare insieme per garantire che l’Intelligenza Artificiale venga utilizzata in modo responsabile e che i diritti dei cittadini vengano sempre tutelati.