Il recente aumento dei prezzi della benzina ha causato malcontento tra gli automobilisti e le associazioni di categoria. Il Ministero dell’Ambiente ha rilevato che questo sia in linea con il ritorno delle accise, anche se in realtà risulta fin troppo elevato dagli automobilisti. Basti pensare che i prezzi dei carburanti in autostrada ad oggi hanno raggiunto i 2,50 Euro al litro.
Il Consiglio dei Ministri ha cercato di mettere un freno a questi aumenti e a possibili azioni speculative, dopo il rapporto della Guardia di Finanza sui controlli effettuati ai distributori di benzina. Il Governo Meloni ha stabilito una serie di misure per offrire agli automobilisti maggiore trasparenza al momento del rifornimento.
In particolare, il monitoraggio dei prezzi passerà da settimanale a giornaliero e i gestori saranno obbligati a esporre il prezzo medio nazionale accanto a quello di vendita, in modo che i consumatori possano effettuare un confronto.Inoltre il Consiglio dei Ministri ha stabilito un tetto agli aumenti dei prezzi della benzina sulla rete autostradale. Dunque il costo del carburante non dovrà superare una percentuale (determinata da una norma ad-hoc) rispetto al prezzo medio nazionale. Ma non finisce qui, perché sono stati rafforzati i controlli e l’Antitrust istituirà una Commissione di Allerta Rapida per monitorarne l’andamento.
Ricapitolando, il decreto stabilisce sanzioni più severe per i gestori che non rispettano le nuove norme e aumenti dei poteri sanzionatori del Garante dei prezzi. L’obiettivo di tali misure sta nel garantire maggiore trasparenza e proteggere i consumatori dai possibili aumenti speculativi dei prezzi della benzina.