Vi piace festeggiare la recente scoperta dell’esistenza di una foresta pluviale in Europa facendo una vacanza in un luogo dove il tempo si è fermato? Se è così, allora dovreste provare Schmilka. Si tratta di una piccola comunità nel verdeggiante entroterra della Sassonia, nella Germania orientale, che non solo custodisce le sue tradizioni più preziose con un fervore quasi religioso, ma sembra anche essere stata congelata nel tempo.
La sua storia ha inizio nel 1582, quando vi si insediarono dei boscaioli cechi; l’area è delimitata da un lato dal fiume Elba e dall’altro da alte vette. Quando arrivarono, diedero alla zona il nome di “Schmilka”, che in slavo significa “luogo di raccolta del legno”. In questo luogo incantato, i visitatori possono respirare l’aria fresca, osservare il sole che tramonta sull’erba in una regione speciale chiamata Kleine Bestei e abbandonarsi alle usanze culinarie della Bio-Braumanufaktur, il primo birrificio biologico di tutta la Svizzera sassone.
A renderla speciale, più che l’immacolata cornice naturale, sono le strutture stesse. Le strade emanano una strana atmosfera, poiché le case in legno dipinte a colori vivaci sono state mantenute nelle loro condizioni originali, dando l’impressione di essere trasportati indietro nel tempo. Parafrasando l’artista locale Andrea Bigge: “Schmilka era un borgo turistico 200 anni fa, e lo è ancora adesso, ma sembra ancora che sia rimasto in quel periodo”.
Sebbene non sia una comunità completamente boschiva, è comunque un’ottima fuga per gli abitanti della città. Secondo il proprietario di un hotel, i visitatori si recano a Schmilka per “non fare nulla”, approfittando della miscela unica di storia e modernità della città.