Alessio Butti, sottosegretario di Stato con delega all’Innovazione Tecnologica, ha reso noto lo scorso dicembre che il Governo ha intenzione di eliminare lo SPID. Infatti, il suddetto ha intenzione di spingere sulla carta d’identità elettronica come unica identità digitale. Ciò può essere sicuramente possibile, tuttavia, i numeri in Italia nel 2022 in termini di digitalizzazione hanno raggiunto i massimi storici.
Infatti, in base ai dati pubblicati Dipartimento per la Trasformazione Digitale, si evince che lo scorso anno sono stati registrati i numeri migliori in assoluto per SPID, CIE, App Io e PagoPA. Questo faticoso percorso verso la digitalizzazione dell’Italia sta proseguendo molto bene, tenendo conto di come gli italiano usano l’identità digitale per accedere ai servizi pubblici o privati.
Nello specifico, parliamo di oltre 6 milioni di identità SPID attivate e più di 7 milioni di carte d’identità elettroniche rilasciate
, con un complessivo di oltre 1 miliardo di accessi mediante lo SPID e 21 milioni di autenticazioni con CIE.Contemporaneamente, l’App IO per i servizi pubblici è stata scaricata più di 32 milioni di volte a fine 2022, con una media di utenti mensili che superava i 6,5 milioni e un aumento del 122% dei nuovi servizi proposti.
Infine, la piattaforma PagoPA è stata usata per circa 332 milioni di transazioni, per un controvalore economico di oltre 61 miliardi di euro e 19.088 enti che hanno ricevuto almeno una transazione nel 2022.
La spinta dello scorso Esecutivo è stata determinante. In più, al contrario di quanto dichiarato da Butti, il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo ha intenzione di continuare a puntare sullo SPID e sulla digitalizzazione in quanto “patrimoni da salvaguardare”, pensato per “accompagnare i cittadini in un processo di rinnovamento”. Il progetto, quindi, può considerarsi di successo.