Le forze di centro-destra in Svezia hanno proposto una riforma che mira a ridurre la burocrazia necessaria per organizzare serate da ballo. Attualmente, i locali devono richiedere una licenza specifica per organizzare questo tipo di eventi e ciò è in vigore da più di dieci anni.
Feste da ballo: sta per cambiare tutto ed è merito della Svezia
La proposta prevede che i proprietari di discoteche e ristoranti debbano semplicemente notificare le loro intenzioni alle forze dell’ordine in modo gratuito e verbale, invece di dover pagare una tassa di almeno 700 corone (circa 61€) per ottenere il permesso. Inoltre, se un locale viene colto a organizzare una serata senza la licenza richiesta, la polizia può procedere con il sequestro di alcol e altri permessi commerciali. Il Ministro della Giustizia Gunnar Strömmer ha giustificato la proposta affermando che “non è ragionevole che lo stato regoli la danza popolare”. Anche i media svedesi hanno sostenuto la proposta, definendo le attuali metodologie come “obsolete e moralistiche“. Se la proposta verrà approvata dal parlamento, entrerà in vigore il 1° luglio 2023.
La proposta di riforma è stata accolta con favore da molti imprenditori e appassionati di ballo, che sostengono che la semplificazione delle procedure per organizzare serate da ballo porterà ad un aumento dell’offerta di eventi e, di conseguenza, ad un aumento del turismo e dell’economia. Inoltre, la riduzione delle tasse e della burocrazia permetterà ai proprietari di locali di destinare più risorse per migliorare l’esperienza degli ospiti e per investire in sicurezza e prevenzione.
Tuttavia, alcuni critici sostengono che la proposta potrebbe causare problemi di sicurezza e di ordine pubblico, poiché le forze dell’ordine avrebbero meno controlli su chi organizza le serate da ballo e su come vengono gestite.
In generale, la proposta di riforma rappresenta un importante dibattito su come lo stato dovrebbe regolare le attività di intrattenimento e su come trovare il giusto equilibrio tra semplificazione burocratica e sicurezza e ordine pubblico.