L’idea che viviamo all’interno di una simulazione non è nuova, ma Marcelo Gleiser, un professore di fisica e filosofia del Dartmouth College, sostiene che questa teoria presenti alcuni errori chiave. Vediamoli insieme.
Teoria della simulazione: fantasia o realtà?
In primo luogo, se viviamo in una simulazione gestita da una razza superiore, non c’è nulla che impedisca loro di essere a loro volta parte di un’altra simulazione creata da una razza ancora più superiore. In secondo luogo, perché qualsiasi specie post-umana o aliena vorrebbe simulare l’umanità al nostro livello attuale? Gleiser sostiene inoltre che l’idea che viviamo in una simulazione “non è colpa nostra” suona come se fosse “la volontà di Dio” e che ci sottrae la responsabilità delle nostre azioni.
Nonostante questo, ci sono ancora molte persone che credono nella teoria della simulazione e alcune persino vogliono fondare una chiesa. Gleiser invece sostiene che questa teoria non ci dà alcun controllo sulla realtà e ci fa perdere la responsabilità delle nostre azioni. Invece, dobbiamo assumerci la responsabilità delle conseguenze delle nostre azioni e lavorare per migliorare la realtà in cui viviamo.
La teoria della simulazione, così come è stata formulata finora, non tiene conto dell’effettiva possibilità tecnologica e delle limitazioni della fisica. La quantità di dati necessaria per simulare un universo e i suoi abitanti sarebbe gigantesca e probabilmente impossibile da gestire, anche per una razza post-umana. Inoltre, la fisica quantistica suggerisce che la realtà potrebbe essere molto più complessa e imprevedibile di quanto possiamo immaginare, il che renderebbe impossibile simulare un universo vero e proprio.